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Morte di Paolo Mendico: tre docenti verso la sospensione. Sequestrati telefoni a compagni e personale scolastico

Caso Paolo Mendico: dossier ministeriale conferma episodi di bullismo e segnala carenze nella gestione. Possibili contestazioni per tre docenti. Sequestrati telefoni a compagni, vicepreside e docenti; la Procura di Cassino indaga per istigazione al suicidio

Pubblicato il 21 Ottobre 2025

Gli ispettori inviati dal Ministero dell’Istruzione, su disposizione del ministro Giuseppe Valditara, hanno concluso gli accertamenti all’Itis “Antonio Pacinotti” (sede di Santi Cosma e Damiano), consegnando un dossier all’Ufficio scolastico regionale del Lazio. Le verifiche avrebbero confermato che Paolo Mendico fu vittima di atti di bullismo e individuato gravi carenze nella gestione della vicenda da parte di personale scolastico tra sede principale e succursale. Potrebbero essere tre i docenti per i quali, nei prossimi giorni, scatteranno contestazioni disciplinari.

Il doppio binario delle indagini

Il procedimento disciplinare dovrà coordinarsi con due inchieste: la Procura per i minorenni di Roma, che valuta la posizione dei compagni di classe, e la Procura di Cassino, che verifica eventuali responsabilità o omissioni di adulti (dirigenti, insegnanti, personale). Sul fronte penale, a Cassino resta aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di istigazione al suicidio.

Sequestri e perquisizioni digitali

Come riportato dai colleghi de Il Messaggero Latina, i Carabinieri di Formia hanno acquisito alcuni smartphone: su richiesta della Procura per i minorenni di Roma sono stati sequestrati i telefoni dei quattro minorenni, con estrazione forense dei dati; su delega della Procura di Cassino sono stati sequestrati i dispositivi della vicepreside e di alcuni insegnanti. L’obiettivo è ricostruire la “trama delle relazioni” che ha preceduto la tragedia, analizzando chat, note vocali, social e log delle chiamate.

Le parole del procuratore

Il procuratore capo di Cassino Carlo Fucci ha confermato di aver ricevuto la relazione degli ispettori e di aver incontrato la dirigente dell’USR Anna Paola Sabatini: ha sottolineato che quanto riportato è di interesse per le indagini e che eventuali procedimenti disciplinari non spettano alla Procura.

La timeline sotto la lente

Le copie forensi dovranno fissare tempi e interlocutori, anche per individuare eventuali contenuti eliminati, ricostruendo la “timeline cruciale”: dalla tarda serata del 10 settembre alle prime ore dell’11, incrociata con settimane e mesi di relazioni scolastiche ed extrascolastiche. In questa cornice rientra l’ultimo messaggio nella chat di classe«riservatemi un posto in prima fila»la sera prima del decesso.

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