Pubblicato il 23 Gennaio 2025
Proseguono le indagini sul drammatico caso di Satnam Singh, il bracciante indiano morto lo scorso giugno dopo un incidente sul lavoro a Borgo Santa Maria, Latina. Singh, che aveva perso un braccio mentre lavorava nei campi, era stato tragicamente abbandonato davanti casa senza ricevere soccorsi.
Dopo l’arresto del titolare dell’azienda agricola, Antonello Lovato, accusato di omicidio doloso, oggi è stato fermato anche il padre, Renzo Lovato, insieme a un altro individuo. Entrambi sono stati posti in custodia cautelare in carcere con l’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
Le accuse: un sistema di sfruttamento organizzato
Secondo la Procura di Latina, i due arrestati avrebbero agito in concorso, perpetuando un sistema di sfruttamento pluriaggravato ai danni dei lavoratori. Le indagini hanno rivelato pratiche di lavoro irregolari, con braccianti impiegati in condizioni precarie e privi di tutele, sfruttando la loro situazione di vulnerabilità economica e sociale.
Il quadro emerso descrive una realtà in cui i lavoratori venivano sottoposti a condizioni inaccettabili, violando sistematicamente i loro diritti. La Procura ha definito il quadro indiziario gravissimo, sottolineando il rischio di reiterazione del reato e la possibilità che gli indagati potessero sottrarsi alla giustizia fuggendo all’estero.
Le indagini e la lotta allo sfruttamento
Le forze dell’ordine, sotto il coordinamento della Procura, continuano a fare luce su un caso che ha scosso profondamente l’opinione pubblica. L’arresto di Renzo Lovato e del suo presunto complice rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro agricolo, fenomeni purtroppo ancora diffusi in molte aree del Paese.