Pubblicato il 14 Giugno 2024
Un film duro, diretto, coraggioso. Much Loved è un pugno allo stomaco, perché denuncia l’ipocrisia che caratterizzano alcune realtà sociali. Stasera, il film presentato al Festival di Cannes nel 2015 sarà trasmesso su Cielo. Le attrici Loubna Abidar, Asmaa Lazrak, Halima Karaouane e Sara Elmhamdi Elalaoui, dirette da Nabil Ayouch, raccontano la vita delle quattro prostitute che interpretano.
Una storia che scava una realtà di solito giudicata superficialmente, condizionata dai pregiudizi.
MUCH LOVED STORIA VERA?
Sì, certo, ovvio. Anche se Naha, Randa, Soukaina e Hilma sono nomi di fantasia, le loro esistenze sono simili, uguali a quelle di moltissime altre donne marocchine. E non solo. Much Loved è ambientato a Marrakech, dove le protagoniste vivono e lavorano.
Le vediamo affrontare la quotidianità con dignità, solari, complici, libere nel loro regno al femminile dove l’uomo manifesta le maschere che indossa, imposte dalla convenzione, dalle imposizioni.
Perché Much Loved è un film di denuncia, che ha colpito nel segno.
Lo dimostra la reazione delle autorità marocchine, che hanno considerato il film uno scandalo e lo hanno vietato perché ritenuto gravemente lesivo dei valori morali e della donna marocchina, oltre che dell”immagine del Paese che tratteggia. Quindi, per le autorità marocchine, il tema non è la solitudine delle prostitute, il loro destino triste per via di una attività che, comunque, le costringe a restare ai margini.
Lo stesso regista ha spiegato che per realizzare il film si è documentato raccogliendo le opinioni di diverse prostitute, tutte accomunate dalla sofferenza per amori destinati fatalmente a fallire.
Perché tutto quello che ricevono in cambio sono giudizi, condanne o disprezzo. “Per loro, ero solo una carta di credito. Senza alcuna emozione apparente. Amata eccessivamente da alcuni, non abbastanza da altri, o almeno amata nel modo sbagliato”, ha raccontato una di loro.

