Napoli in ginocchio contro il razzismo: il gesto di tutti i calciatori e il monologo di Marco D’Amore (VIDEO)

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In ginocchio contro il razzismo. Così i calciatori del Napoli quando si sono schierati a centrocampo prima dell’inizio della partita contro l’Atalanta.

Lo hanno fatto sul terreno di gioco del Maradona, davanti al loro pubblico, che ha applaudito l’iniziativa, l la cosiddetta Taking the knee adottata per la prima volta negli Usa per protestare contro il razzismo.

Esattamente è stata ideato dal giocatore di football americano Colin Kaepernick il 1 settembre 2016, in segno di protesta contro la mancanza di attenzione riservata ai problemi della disuguaglianza razziale e alla brutalità della polizia negli Stati Uniti.

Colin Kaepernick

La protesta di Kaepernick ha portato a una serie più ampia di proteste contro l’inno nazionale. Da allora è stato adottato da giocatori sportivi in ​​paesi di tutto il mondo, inclusa l’associazione calcistica del Regno Unito, in solidarietà con la protesta di Kaepernick contro il razzismo, ed è stato visto in tutto il mondo in contesti non sportivi come le proteste di Black Lives Matter.

In campo non c’erano solo gli 11 titolari ma anche tutta la panchina del Napoli, solidali col difensore Juan Jesus dopo la sentenza del giudice sportivo che ha scagionato il nerazzurro Francesco Acerbi non colpevole di comportamento razzista durante Inter-Napoli

Prima della partita, l’attore e regista partenopeo Marco D’Amore, divenuto celebre grazie al ruolo di Ciro nella serie tv Gomorra, ha emozionato con un monologo.

E per quanto riguarda Acerbi, non è finita. Nemmeno per l’Inter

Secondo quanto rivela Tuttosport   “L’Inter non ha infatti gradito quanto accaduto. Così come non è piaciuta alla società la scelta di Acerbi sia di parlare al ritorno da Roma dopo l’esclusione dalla Nazionale all’indomani di Inter-Napoli, sia quella di rilasciare ieri un’intervista a Il Corriere della Sera. Il club nerazzurro, fin da subito, aveva consigliato al difensore di tenere un basso profilo. Così non è stato, ma la gestione di questi giorni non scivolerà via senza conseguenze. È vero che la squalifica per 10 giornate avrebbe scritto la parola fine all’esperienza di Acerbi all’Inter (lo ha ammesso anche il diretto interessato), ma l’assoluzione per mancanza di prove non ha cancellato ovviamente tutti i dubbi. E l’Inter, in virtù anche dell’età del giocatore (36 anni compiuti il 10 febbraio) e di alcuni infortuni in stagione, sta valutando di intervenire comunque in estate nel reparto dei centrali difensivi”.

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Redazione Nazionale

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