Pubblicato il 20 Dicembre 2022
“Mi occupo di capelli e questo penso che si sia capito. Un amico, che da 10 anni consegna pasti caldi ai senzatetto, mi ha fatto avvicinare a questo mondo e da circa sette mesi lo seguo e mi impegno anche io in questo campo. Insieme ci siamo resi conto che i capelli sono una cosa fondamentale per chi vive per strada. Crescono, si sporcano e purtroppo non c’è nessuno che se ne prende cura. Abbiamo deciso di fare qualcosa”.
Così C1R0, un eroe nascosto che da giorni spopola sui social con i suoi video mentre prova a sensibilizzare sulla condizione di chi vive in strada.
La maglia del Napoli, quella del primo scudetto. Il numero 10 sulle spalle, quello di Diego Armando Maradona. Un cappuccio sulla testa e una sciarpa a coprire il volto mentre taglia i capelli ai senzatetto nelle fredde nottate napoletane. Il Corriere lo ha contattato per intervistarlo e lui ha richiamato da un numero anonimo per conservare il segreto sulla sua identità.
“Ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze per chi è meno fortunato e ho pensato di farlo senza metterci il volto perché così ha un senso diverso – racconta – perché innanzitutto elimina ogni tipo di idea che questa possa essere una trovata pubblicitaria, perché non voglio che le persone possano dire che sfrutto la beneficenza per promuovere il mio nome, non ne ho bisogno. Inoltre la beneficenza si fa ma senza chiedere niente in cambio”.
“Ho scelto C1R0 perché volevamo un nome che potesse essere comune e significativo e quindi è nato C1R0. L’1 e lo 0 compongono il 10, il numero di Diego Armando Maradona, il Dios – spiega – Lui per la nostra città, e non solo, è un simbolo di riscatto. La sua storia ha un senso profondo per chi ce l’ha fatta e per chi ancora sta aspettando il suo treno per una vittoria. Proprio come Diego tante persone hanno bisogno di sognare, di sperare e di realizzare il proprio riscatto sociale e quindi era quasi naturale rifarci a lui”.
“L’obiettivo della nostra iniziativa è quello di coinvolgere altre persone. Far si che in tanti si aggreghino a questo format per creare un movimento senza scopi pubblicitari o di lucro. Un movimento libero e volontario nel quale chi vuole collaborare può entrare portando la propria passione, la propria competenza e il proprio tempo. Sogno tanti piccoli Diego con la maglia del Napoli numero 10, come C1R0, in giro per il mondo che si mettono a disposizione del prossimo, degli ultimi. Tutti senza volto, nel simbolo di Diego Armando Maradona, per aiutare chi sta peggio. Io ho messo a disposizione le mie mani e la mia passione, altri possono fare lo stesso ma in modo differente. Alla fine basterebbero un paio di ore a settimane o addirittura al mese per far stare meglio gli altri. L’esperienza che ho vissuto in queste notti non ha prezzo. Ho visto uomini commuoversi dopo il taglio di barba e capelli e quelle sono emozioni fortissime che non riesco neanche a raccontare. Ci è capitato anche di essere quasi presi a pugni, perché in strada non tutti vivono situazioni semplici e quindi spesso non riescono a capire quello che vuoi fare con loro. Per questo c’è bisogno di utilizzare tanta dolcezza, tanta serenità e comprensione”, rivela.
“Queste persone non hanno bisogno di castelli ma di un gesto, della semplicità di essere ascoltati e considerati. Spesso quando ci ritroviamo a parlare con alcuni senzatetto napoletani mi dicono di non aver bisogno dei 5 euro perché, bene o male, riescono a trovare da mangiare. Hanno bisogno di qualcuno che gli dedichi anche solo 5 minuti per non essere più invisibili. Purtroppo siamo noi a non vederli. Facciamo finta di non accorgerci di chi sta male, perché la sofferenza è evidente, è sotto gli occhi di tutti e non ci vuole tanto a capire che c’è tanto disagio in giro per la nostra Napoli come da per tutto. Proprio per questo penso che, un po’ per uno, possiamo fare davvero qualcosa per far stare meglio chi vive in strada. In questa settimana potrò tagliare i capelli alle persone della Comunità di Sant’Egidio nel periodo natalizio e questo per me vale tantissimo”, aggiunge..
“Qualcosa, però, si sta muovendo e non solo per le visualizzazioni sui social e per l’attenzione mediatica che è diventata enorme, ma anche perché in molti ci contattato per partecipare. Non applicatevi su chi è C1R0 ma concentratevi sul messaggio, su ciò che stiamo facendo, perché C1R0 potresti essere anche tu. Non bisogna soffermarsi sulle apparenze, sulla maschera, ma guardare a cosa C1R0 sta facendo, deve essere il gesto a parlare e a convincere gli altri a mettersi in moto”, conclude.

