Pubblicato il 24 Marzo 2025
I primi a manifestare il loro dissenso con forza sono stati i negozianti e gli abitanti dei Quartieri Spagnoli, che hanno affisso striscioni e distribuito volantini fai da te sulle vetrine dei negozi. Al centro della protesta ci sono le riprese di “Gomorra – Le origini”, prequel della celebre serie televisiva, attualmente in corso a Napoli. Sui cartelli si leggono frasi come “Ciak, si gira… sempre Napoli di mira” e “Speculative riprese, imperdonabili offese”, a sottolineare il malcontento della comunità.
Sul profilo Facebook di “Figli del Sud, popolo sovrano”, un video denuncia il malcontento di molti residenti, convinti che la serie TV offra un’immagine negativa della città. “Ci sono voluti 30 anni per portare un po’ di turismo nel nostro quartiere”, afferma uno di loro con amarezza. Un altro aggiunge: “Ai casting vengono ammessi ragazzi tra i 15 e i 18 anni, ma a quell’età dovrebbero essere a scuola, non a fare provini”, evidenziando la preoccupazione per il messaggio trasmesso ai più giovani.
A sostenere la protesta pacifica dei cittadini dei Quartieri Spagnoli sono intervenuti anche i Neoborbonici dell’omonima associazione culturale, guidati dal loro presidente Gennaro De Crescenzo.
“Ancora una volta, la nostra città viene sfruttata come set per una narrazione che danneggia la sua immagine, alimentando stereotipi pericolosi e offrendo al mondo una visione distorta della realtà napoletana. Da anni denunciamo come il cinema e la televisione abbiano contribuito a diffondere un’idea sbagliata di Napoli, trasformandola in un simbolo di criminalità e degrado.
Questa narrazione non è solo offensiva per la nostra storia e per chi ogni giorno lavora onestamente, ma ha anche conseguenze concrete: allontana gli investitori, danneggia il turismo e, cosa ancora più grave, rischia di influenzare intere generazioni, spingendo i più giovani a identificarsi con modelli sbagliati“**, afferma Gennaro De Crescenzo.
Artigiani del presepe
Anche gli artigiani del presepe hanno deciso di schierarsi contro le riprese della nuova serie dedicata alla giovinezza del boss Pietro Savastano. Nella celebre via dei presepi, a San Gregorio Armeno, è comparso uno striscione con un messaggio chiaro: “Gomorra, Napoli sì in TV. Napoli dell’arte non vi sopporta più”.
L’iniziativa è stata lanciata dall’associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno, che ha scelto di unirsi al movimento di protesta nato nei vicoli dei Quartieri Spagnoli per difendere un’immagine diversa della città. “Non possiamo più accettare”, spiegano i promotori, “che Napoli venga raccontata solo attraverso scenari di violenza e degrado. Da troppo tempo, prodotti televisivi di successo sfruttano la città come sfondo criminale, oscurandone la vera identità”.
Cambio di rotta
Il presidente dell’associazione, Vincenzo Capuano, evidenzia la necessità di un cambio di rotta: “È ora di dire basta a un racconto parziale e dannoso. Napoli è cultura, arte, artigianato. È una città che ha dato al mondo talenti straordinari e continua a essere un punto di riferimento per creatività e accoglienza. Non possiamo permettere che venga identificata solo con la camorra”.
Le botteghe di San Gregorio Armeno, insieme a quelle dei Quartieri Spagnoli, chiedono di unire le forze per promuovere un’immagine autentica della città: “Vogliamo valorizzare la bellezza e la storia, non alimentare stereotipi. Napoli non è Gomorra. Napoli è molto di più”.

