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Neonata

Neonato muore dopo parto in casa: condannata l’ostetrica a Monza

Pubblicato il 1 Settembre 2025

Le cause della tragedia

Un parto domiciliare finito in tragedia in provincia di Monza ha portato alla morte di un neonato, deceduto due giorni dopo la nascita a causa di una serie di errori di valutazione e segnali sottovalutati. Subito dopo il parto, il piccolo aveva manifestato gravi difficoltà respiratorie dovute al cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo, una complicazione non rara ma che, senza un intervento tempestivo, può trasformarsi in un pericolo mortale.

La condanna dell’ostetrica

Per la vicenda, un’ostetrica è stata condannata a un anno e mezzo di reclusione per omicidio colposo. Secondo la sentenza, se la professionista avesse rispettato in pieno le linee guida previste per i parti a domicilio, il bambino avrebbe avuto concrete possibilità di sopravvivenza. Oltre alla pena detentiva, dovrà anche corrispondere un risarcimento di 280mila euro.

Le negligenze contestate

Il dramma risale al 2022, quando una coppia di Concorezzo aveva scelto di affidarsi alla professionista per il parto in casa. Per i giudici, l’ostetrica avrebbe dovuto sconsigliare quella scelta fin dall’inizio, visto che il peso del nascituro rappresentava una chiara controindicazione. In ospedale, infatti, con ogni probabilità, si sarebbe optato per un cesareo.

La donna inoltre non avrebbe monitorato adeguatamente il battito e la pressione del feto, limitandosi a un solo controllo all’inizio del travaglio. Anche la mancanza di una seconda ostetrica – prevista dalle buone pratiche – avrebbe inciso negativamente, rallentando la gestione dell’emergenza e la chiamata ai soccorsi.

Un insieme di errori fatali

La somma delle negligenze e il parziale mancato rispetto delle linee guida hanno portato a un esito drammatico. Il pubblico ministero aveva chiesto due anni di condanna, ma il tribunale ha stabilito una pena più lieve, pur riconoscendo la responsabilità diretta della professionista nella morte del neonato.

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