Sono state queste, poi, le prime parole del fuoriclasse nel processo in cui è coinvolto in Spagna.
Il processo si basa sulle presunte irregolarità riguardanti il suo trasferimento nel 2013 dal Santos al club catalano. Neymar, insieme agli ex presidenti del Barça – Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu – e alcuni rappresentanti della società blaugrana così come del Santos, sono comparsi davanti al giudice per rispondere della denuncia presentata dal gruppo d’investimento brasiliano DIS.
Il gruppo DIS aveva diritto al 40% del trasferimento di Neymar, ma afferma di aver ricevuto un indennizzo inferiore perché parte della commissione dell’operazione è stata nascosta.
Tutti gli imputati hanno negato il presunto illecito.
Il giocatore e il padre-agente sono accusati di corruzione e rischiano una pena detentiva fino a due anni, oltre a una multa da 10 milioni di euro.
Rosell, invece, rischia cinque anni di carcere per frode e corruzione, oltre a una multa di 10 milioni di euro.
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