Pubblicato il 21 Ottobre 2025
L’ex capo di Stato entra nel carcere della Santé a Parigi
Nicolas Sarkozy è stato ufficialmente incarcerato oggi, 21 ottobre, nel penitenziario della Santé di Parigi, per il caso dei presunti finanziamenti libici ricevuti da Muammar Gheddafi. È il momento più difficile della sua carriera politica e personale.
Gli avvocati dell’ex presidente hanno già presentato una richiesta di libertà condizionata, che sarà valutata dal giudice e dalla corte d’appello entro due mesi. Sarkozy spera in un rilascio rapido, ma non ha certezze: nel peggiore dei casi, potrebbe restare in cella fino al processo d’appello previsto per marzo 2026.
Il saluto alla moglie Carla Bruni e il sostegno dei fedeli
Questa mattina Sarkozy ha lasciato la sua abitazione parigina tenendo la mano della moglie Carla Bruni. Dopo aver salutato la famiglia e i sostenitori, si è diretto verso la prigione.
Circa un centinaio di persone si sono radunate per incoraggiarlo, gridando “Nicolas, siamo con te!” e intonando più volte la Marsigliese. Un momento di forte tensione emotiva, che ha accompagnato l’ex presidente verso l’ingresso nel penitenziario.
Sarkozy: “Stanno imprigionando un innocente”
In un messaggio pubblicato su X, Sarkozy ha dichiarato:
“Nel momento in cui varco le mura della prigione della Santé, penso a tutti i francesi. Questa mattina non stanno imprigionando un ex presidente della Repubblica, ma un innocente.”
L’ex capo di Stato ha denunciato quello che definisce “uno scandalo giudiziario” che lo perseguita da più di dieci anni, fondato – secondo lui – su un documento falso.
“Non chiedo favori, né pietà. Ho la forza della mia famiglia, dei miei amici e della verità. Ma provo un dolore profondo per la Francia, umiliata dall’odio e dalla vendetta. La verità trionferà, ma il prezzo sarà alto.”
Una cella di 11 metri quadri e l’isolamento
Secondo quanto riportato da Le Figaro, Sarkozy è stato sistemato in una cella di 11 metri quadri, con finestra sigillata e condizioni di sicurezza particolari.
Sarà tenuto in isolamento, poiché l’amministrazione penitenziaria non può garantirne la sicurezza a contatto con altri detenuti.
In cella, l’ex presidente potrà disporre di:
- una piccola televisione,
- un fornello per cucinare,
- un coltello stondato e una forchetta,
- una sciarpa di massimo un metro per proteggersi dal freddo.
Avrà inoltre diritto a due visite settimanali, tra cui quelle della moglie e dei figli, e accesso illimitato ai suoi avvocati. Potrà anche ricevere tre libri alla settimana.
Sarkozy ha rivelato di aver portato con sé Il Conte di Montecristo e La biografia di Gesù di Jean-Christian Petitfils, e ha espresso l’intenzione di scrivere un libro sulla sua esperienza in carcere.
Le accuse a suo carico
Sarkozy è stato condannato per associazione a delinquere, reato che si sarebbe consumato tra il 2005 e il 2007, periodo in cui due suoi stretti collaboratori – Claude Guéant e Brice Hortefeux – avrebbero compiuto viaggi in Libia per trattare con emissari del regime di Gheddafi.
La sentenza sostiene che Sarkozy non poteva non sapere di tali contatti, avendo autorizzato o comunque tollerato le iniziative dei suoi collaboratori per ottenere un sostegno finanziario alla campagna presidenziale del 2007.
Tuttavia, l’ex presidente è stato assolto dalle accuse di ricettazione, appropriazione indebita di fondi pubblici e corruzione.

