Pubblicato il 6 Ottobre 2025
Premiati per la scoperta che spiega come il sistema immunitario reagisce alle infezioni
6 ottobre 2025.
Il Premio Nobel per la Medicina 2025 è stato assegnato a Mary E. Brunkow, Fred Ramsdell e Shimon Sakaguchi per la scoperta dei meccanismi con cui il sistema immunitario reagisce alle infezioni e protegge l’organismo da sé stesso.
La scoperta che ha cambiato la comprensione del sistema immunitario
I tre scienziati – gli americani Mary E. Brunkow e Fred Ramsdell, insieme al giapponese Shimon Sakaguchi – hanno identificato i processi che regolano la tolleranza immunitaria periferica, un sistema di controllo che impedisce al sistema immunitario di attaccare i tessuti del proprio corpo.
La loro ricerca ha aperto la strada a nuove terapie contro le malattie autoimmuni, nelle quali le difese immunitarie aggrediscono l’organismo invece di proteggerlo.
Il contributo più rivoluzionario è stata l’identificazione delle cellule T regolatorie (Treg), veri e propri “guardiani” del sistema immunitario, che tengono sotto controllo le altre cellule immunitarie e prevengono reazioni dannose per l’organismo.
Come ha dichiarato il presidente del Comitato Nobel Olle Kämpe, “le loro scoperte sono state decisive per comprendere perché non tutti sviluppiamo gravi malattie autoimmuni”.
I tre premiati
Mary E. Brunkow
65 anni, laureata a Princeton, è oggi responsabile senior dei programmi di ricerca presso l’Istituto per la Biologia dei Sistemi di Seattle (ISB). La sua carriera si è distinta per l’approccio interdisciplinare allo studio dei sistemi biologici e delle loro interconnessioni.
Fred Ramsdell
66 anni, direttore di ricerca al Parker Institute for Cancer Immunotherapy di San Francisco, è anche consulente scientifico per Sonoma Biotherapeutics. È il secondo anno consecutivo che un ricercatore attivo anche nel settore privato viene insignito del Nobel per la Medicina.
Shimon Sakaguchi
74 anni, docente all’Immunology Frontier Research Center dell’Università di Osaka, è considerato uno dei pionieri nello studio delle cellule T regolatorie, con applicazioni oggi fondamentali nella lotta contro tumori e malattie autoimmuni.
Una scoperta controcorrente che ha rivoluzionato l’immunologia
Il lavoro premiato con il Nobel è il frutto di oltre trent’anni di ricerca, iniziata nel 1995 grazie a Sakaguchi. In un’epoca in cui si credeva che il sistema immunitario eliminasse tutte le cellule “pericolose” nel timo attraverso la cosiddetta tolleranza centrale, il ricercatore giapponese ipotizzò l’esistenza di un secondo livello di controllo.
Contro il parere di molti colleghi, Sakaguchi dimostrò che esistono cellule specializzate nel frenare le risposte immunitarie eccessive: le cellule T regolatorie. Queste cellule garantiscono che il sistema immunitario tolli i propri tessuti e non li attacchi.
Nel 2001, Mary Brunkow e Fred Ramsdell completarono il quadro, identificando nel gene Foxp3 il “regista” delle cellule T regolatorie. Studiando un ceppo di topi predisposti a malattie autoimmuni, scoprirono che la mutazione di Foxp3 causa una sindrome autoimmune, nota negli esseri umani come Ipex (Immunodysregulation Polyendocrinopathy Enteropathy X-linked).
Due anni più tardi, Sakaguchi confermò che Foxp3 controlla lo sviluppo delle cellule T regolatorie, unendo così le due scoperte in un unico modello. Da allora è nato un nuovo campo di ricerca sulla tolleranza immunitaria periferica, con prospettive che spaziano dal trattamento dei tumori alla prevenzione del rigetto nei trapianti.
Verso nuove frontiere della medicina
Queste scoperte hanno posto le basi per strategie terapeutiche innovative in grado di modulare la risposta immunitaria, sia per rafforzarla contro il cancro sia per attenuarla nelle malattie autoimmuni e nei trapianti.
La settimana dei Nobel 2025
La settimana dei Nobel prosegue con l’assegnazione del Nobel per la Fisica, attesa per domani, martedì 7 ottobre alle 11:45, e del Nobel per la Chimica, che sarà annunciato mercoledì 9 ottobre.
Fonte: Ansa

