Pubblicato il 16 Settembre 2025
L’Inizio dell’Invasione
Nella notte tra il 15 e il 16 settembre, il silenzio di Gaza City è stato spezzato da un’imponente offensiva israeliana.
Una vera e propria pioggia di fuoco: missili lanciati dai caccia, colpi di artiglieria e droni armati hanno provocato esplosioni udite persino nel centro di Israele.
I media locali parlano di 37 raid in soli 20 minuti e di una fuga di massa dalla zona nord-occidentale.
Secondo fonti palestinesi, i tank di Tsahal sono avanzati fino a via Al-Jalaa, nel cuore della città, mentre bombe-robot hanno raso al suolo diversi edifici. Dopo la prima fase, i carri armati sono entrati nel centro urbano.
Reazioni di Hamas e Tensione Diplomatica
Hamas definisce il premier israeliano Benjamin Netanyahu un “criminale di guerra”, accusandolo di avere “piena responsabilità della vita dei prigionieri israeliani” detenuti nella Striscia.
La Mediazione di Rubio
Il segretario di Stato americano Rubio ha avvertito: “Non c’è più molto tempo per un accordo”, sottolineando che le parti hanno giorni, non mesi, per tentare una soluzione negoziata in cui Hamas rinunci alle armi. Rubio è poi partito per il Qatar in un nuovo tentativo di mediazione.
Assalto Finale e Popolazione in Fuga
Circa 700 mila civili si trovano ancora a Gaza nonostante i bombardamenti delle ultime settimane, mentre 320 mila persone si sono già spostate verso il sud, tra i campi di al Mawasi e Khan Younis.
L’agenzia palestinese Shahab segnala attacchi aerei diffusi: colpiti il quartiere Tel al-Hawa, il campo profughi di Shati, il quartiere di Sabra e l’area di al-Daraj.
Israele: “Non Torneremo Indietro”
In una dichiarazione ufficiale, il Ministero della Difesa ha ribadito: “L’Idf sta colpendo con pugno di ferro le infrastrutture terroristiche. Non ci fermeremo finché la missione non sarà compiuta”.
Il bilancio delle vittime cresce di minuto in minuto: oltre 62 morti, secondo l’agenzia Wafa, che segnala due uccisi mentre cercavano rifugio in una tenda nel quartiere Nassr.
Il Dramma degli Ostaggi
L’intelligence israeliana ritiene che almeno 20 ostaggi si trovino a Gaza City.
Alla notizia dell’offensiva, i familiari hanno marciato verso la residenza del premier a Gerusalemme, denunciando: “Potrebbe essere la loro ultima notte”.
L’Hostages Families Forum accusa Netanyahu di “sacrificare gli ostaggi per ragioni politiche”.
Trump Lancia un Ultimatum
L’ex presidente USA Donald Trump ha chiesto: “Liberate tutti gli ostaggi. Ora”, avvertendo Hamas delle “conseguenze di un’atrocità senza precedenti”.
Netanyahu ha replicato ringraziandolo per il “sostegno incrollabile”.
Replica di Hamas
Hamas ribadisce che “il destino dei prigionieri israeliani dipende dal governo di Netanyahu”, accusando Trump di “parzialità verso la propaganda sionista” e Washington di avere una “responsabilità diretta nell’escalation”.
Testimonianza dal Territorio
Padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa latina della Sacra Famiglia nel nord di Gaza, descrive una situazione disperata:
“Quartieri interi stanno evacuando, si sentono continui bombardamenti, la gente fugge verso sud senza possibilità di conteggio preciso. Nel nostro quartiere le esplosioni sono incessanti”.

