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Omicidio a Bolzano: camionista romeno ucciso “senza motivo”, fermato un collega

Pubblicato il 14 Ottobre 2025

Il delitto nella zona industriale

Un delitto brutale e inspiegabile ha sconvolto la città di Bolzano.
Nella tarda serata di sabato scorso, Ionut Marius Cal, camionista romeno di 32 anni, è stato trovato senza vita e in un lago di sangue in piazza I Maggio, nella zona industriale della città.

Il principale sospettato è il collega e connazionale Iulian Alinil Brujan, 47 anni, anche lui autotrasportatore, che sarebbe responsabile dell’omicidio avvenuto “senza alcun motivo”.

La fuga e la cattura del sospettato

Secondo la ricostruzione della Procura di Bolzano, subito dopo il delitto Brujan è fuggito con il suo camion in direzione sud, per poi invertire improvvisamente la marcia e dirigersi verso nord, nel tentativo di depistare la polizia.
Il suo piano, però, è durato poco: gli agenti della Polizia Stradale lo hanno rintracciato e arrestato poco dopo presso la stazione di servizio di Laimburg.

Durante la conferenza stampa sul caso, il procuratore Axel Bisignano ha spiegato che l’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di un banale litigio, e che l’indagato è accusato con l’aggravante dei futili motivi.

Le indagini e l’autopsia

Nelle prossime ore verrà eseguita l’autopsia sul corpo della vittima, per chiarire le esatte cause della morte.
Dai rilievi sul posto, è emerso che il 32enne è deceduto quasi sul colpo, dopo aver perso molto sangue: la grande macchia ancora visibile nel parcheggio per tir di Bolzano sud ne è la prova più evidente.

La vittima lascia una compagna e un figlio piccolo, mentre il sospettato si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

Le parole del questore

Il questore di Bolzano, Giuseppe Ferrari, ha espresso soddisfazione per la rapidità delle indagini:

“L’individuazione del presunto responsabile in tempi così brevi rappresenta un segnale forte della presenza e dell’efficacia del nostro sistema investigativo.”

L’omicidio di Bolzano resta un fatto di violenza improvvisa e apparentemente priva di motivazioni, che ha sconvolto non solo la comunità locale, ma anche l’intera rete degli autotrasportatori della zona.

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