La cooperativa Proxima di Ragusa si è costituita parte civile nel processo a carico di nove persone rinviate a giudizio dal gup del tribunale di Caltanissetta, Alessandro Maira, per l’omicidio avvenuto il 3 giugno del 2020 di Adnan Siddique, 32 anni, originario del Pakistan.
E’ stato ucciso a Caltanissetta per avere aiutato alcuni suoi connazionali che lavoravano come braccianti a denunciare episodi di sfruttamento sul lavoro e a ribellarsi al caporalato. “Come ente antitratta e che lavora per il contrasto del grave sfruttamento – dicono da Proxima – era per noi doverosa la costituzione di parte civile”.
Gli imputati, tutti pakistani, eccetto una giovane canicattinese, sono accusati, a vario titolo, dell’omicidio del pakistano e di sfruttamento di lavoratori. Il 32enne venne accoltellato da un commando che fece irruzione nella sua abitazione di via San Cataldo, a Caltanissetta. Altri tre imputati risultano al momento irreperibili, uno ha chiesto di patteggiare la pena e un altro ha nominato un nuovo difensore. In totale sono ben 42 i capi di accusa messi insieme dalla Procura dopo le indagini di carabinieri e polizia coordinate dalla magistratura inquirente nissena. Oltre a Proxima, a costituirsi parte civile, unitamente ai familiari della giovane vittima, anche il Comune nisseno, il Movimento volontariato italiano, la comunità I girasoli di Milena e alcuni ospiti della stessa associazione, nonché alcune vittime di caporalato.
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