Pubblicato il 23 Aprile 2025
L’incidente mortale
Un grave incidente sul lavoro si è verificato oggi, poco dopo le ore 13, all’interno del cantiere per il raddoppio della Strada Statale 284, nel tratto tra Bronte e Adrano, in contrada Passo Zingaro.
A perdere la vita è stato Antonio Rapisarda, 65 anni, operaio specializzato originario di Belpasso e dipendente della ditta Donati Spa.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava partecipando allo scarico di materiale ferroso da un camion, insieme ad altri colleghi, quando una matassa di ferro è scivolata all’improvviso colpendolo violentemente alla testa.
Per lui non c’è stato nulla da fare: l’impatto è stato fatale e i soccorsi si sono rivelati inutili.
Indagini in corso
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Adrano per raccogliere elementi utili a chiarire l’accaduto. Verranno analizzate in dettaglio le misure di sicurezza adottate nel cantiere, per stabilire eventuali responsabilità.
Anche Anas Spa, committente dei lavori, ha espresso profondo cordoglio alla famiglia della vittima e ha comunicato l’avvio di una procedura interna per fare luce sulle dinamiche dell’incidente.
Il ricordo e la rabbia dei sindacati
La notizia della scomparsa di Antonio Rapisarda ha scosso profondamente l’ambiente sindacale: era un punto di riferimento della Fillea Cgil di Catania, non solo come delegato, ma anche come uomo.
“Era un lavoratore esperto, un amico, un compagno vero”, hanno dichiarato con commozione Vincenzo Cubito e Carmelo De Caudo, segretari di Fillea e Cgil Catania.
I sindacati hanno chiesto che sia fatta piena luce sull’incidente e che venga istituito un tavolo tecnico in Prefettura dedicato esclusivamente alla sicurezza nei cantieri.
“Non si può continuare a morire di lavoro”, è il messaggio lanciato con forza.
Appello alla sicurezza
Anche la Uil e la Feneal-Uil di Catania, con Enza Meli, Nino Potenza e Angelo Bua, hanno espresso vicinanza ai familiari e rilanciato la campagna #Zeromortisullavoro, sottolineando l’urgenza di un cambio radicale da parte delle istituzioni.
Hanno inoltre evidenziato come la prossima Giornata mondiale della Sicurezza sul lavoro, ad aprile, rischi di trascorrere invano, senza un reale impegno nel contrastare questa strage silenziosa e quotidiana.
Una vita spezzata sul lavoro
Antonio Rapisarda non era solo un operaio, ma un simbolo di dedizione e professionalità, e la sua morte aggiunge un’altra tragica voce al bilancio di chi perde la vita mentre svolge il proprio mestiere.
La sicurezza nei luoghi di lavoro non può più essere una promessa, ma una priorità reale.

