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Orrore nel cimitero di Aci Catena: resti umani abbandonati in sacchi di plastica

Pubblicato il 31 Dicembre 2025

La scoperta nella discarica abusiva

Teschi, femori, braccia e tibie sono stati rinvenuti all’interno di circa venti sacchi della spazzatura scoperti in una discarica abusiva all’interno del cimitero di Aci Catena, nel Catanese. Il macabro ritrovamento è avvenuto durante accertamenti dell’Arpa, avviati dopo la scoperta di bare, casse di zinco e paramenti funebri abbandonati nel camposanto comunale.

I resti nascosti in un’area già sequestrata

I sacchi contenenti i resti umani si trovavano in una zona già sottoposta a sequestro giudiziario, occultati sotto cumuli di materiale sequestrato dai carabinieri. L’area era al centro di una inchiesta per gravi violazioni igienico-sanitarie, che da tempo interessano il cimitero cittadino.

L’indagine sulla gestione del camposanto

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Catania, punta a fare luce su una presunta malagestione del cimitero. Nel registro degli indagati figurano la sindaca Margherita Ferro, il vicesindaco con delega ai servizi cimiteriali Andrea Licciardello, l’ex assessore Pippo Sciacca, il dirigente dell’area tecnica Alfio Grassi, l’attuale direttore del cimitero Alfio Di Grazia e il suo predecessore Alfio Gulisano.
Le accuse, a vario titolo, sono di vilipendio di cadavere e abbandono di scarti cimiteriali.

Resti dei defunti trattati come rifiuti

Secondo quanto emerso, le porzioni di cadaveri provenienti da estumulazioni sarebbero state inserite in sacchi e smaltite come rifiuti, nascoste in un’area interna al perimetro cimiteriale e schermata da una porta in ferro.

Le indagini dei carabinieri si stanno estendendo anche alle agenzie funebri e ad altri soggetti istituzionali che avrebbero dovuto vigilare sulle operazioni di esumazione, catalogazione e collocazione dei resti nell’ossario. È emersa inoltre la mancanza dei registri dell’ossario, elemento ritenuto particolarmente grave dagli investigatori.

Aree sigillate e rischio sanitario

All’interno della fossa comune è stato trovato materiale organico con emissione di gas potenzialmente pericolosi. Per questo motivo, i carabinieri hanno sigillato e dichiarato inagibili i sotterranei del cappellone centrale, dove sono presenti circa 80 salme.

Questa zona, insieme ad altri settori del cimitero caratterizzati da gravi criticità strutturali, è stata posta sotto sequestro giudiziario, mentre le indagini proseguono per accertare tutte le responsabilità.

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