Pubblicato il 21 Ottobre 2025
L’arresto
I Carabinieri della Stazione di Palagonia hanno arrestato in flagranza un uomo di 60 anni, residente nel comune catanese, con l’accusa di sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di una donna di 44 anni, di origini romene e residente nel Messinese.
Le accuse, basate su gravi indizi raccolti durante le indagini, dovranno essere verificate in sede giudiziaria.
L’inganno dell’annuncio di lavoro
La vicenda ha avuto inizio quando la donna, rispondendo a un annuncio pubblicato su un social network per un impiego come badante per anziani, si è recata presso l’abitazione dell’uomo, nel centro di Palagonia.
Già dai primi momenti, la vittima ha percepito un comportamento anomalo nel 60enne – persona già nota alle forze dell’ordine – notando l’assenza dell’anziana da assistere e il disordine evidente in casa, con lattine di birra sparse ovunque.
Dalla trappola all’incubo
L’uomo ha presto rivelato la vera natura dell’incontro: non c’era nessuna persona da accudire, e l’annuncio era solo un pretesto per adescare donne. Dopo averle rivolto apprezzamenti espliciti, avrebbe chiuso a chiave la porta e le avrebbe sottratto il cellulare, impedendole di chiedere aiuto.
Da quel momento, per la donna è iniziato un mese di prigionia e violenze. Il 60enne l’avrebbe picchiata ripetutamente e costretta a subire abusi sessuali, approfittando della sua totale impossibilità di fuga. Ogni volta che usciva per acquistare birra, sigarette o generi alimentari, chiudeva la casa a chiave per impedirle di scappare.
Il momento della fuga
La svolta è arrivata quando l’uomo, in una delle sue uscite, ha dimenticato il telefono a casa. La vittima è riuscita a inviare un messaggio a un’amica, chiedendo aiuto e pregandola di contattare i Carabinieri. Subito dopo, ha cancellato il messaggio per non destare sospetti.
L’amica ha fatto quanto richiesto, permettendo ai militari di intervenire rapidamente.
L’intervento dei Carabinieri
Giunti sul posto, i Carabinieri hanno trovato l’uomo che tentava di giustificarsi, affermando di vivere con la sua convivente. Ma pochi istanti dopo è arrivata la donna, che si è gettata tra le braccia dei militari, chiedendo disperatamente di essere salvata da quello che chiamava “mostro”.
Una Carabiniere donna ha subito prestato conforto alla vittima, che è stata poi trasportata all’ospedale di Caltagirone, dove i medici hanno riscontrato lesioni fisiche e psicologiche compatibili con episodi di violenza sessuale.
Le indagini e la misura cautelare
Durante il sopralluogo, i militari hanno raccolto prove e testimonianze agghiaccianti. Secondo quanto riferito dalla vittima, il suo aguzzino la costringeva anche a bere birra contro la sua volontà, per renderla più docile e piegarla ai suoi desideri.
Il 60enne è stato trasferito alla Casa Circondariale di Caltagirone, dove si trova tuttora, dopo la convalida dell’arresto e l’emissione di una misura cautelare in carcere da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Resta ferma la presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva.

