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schianto tra auto e moto

Orrore a Scandicci, donna sequestrata e picchiata per 24 ore in un furgone: arrestato 51enne

Pubblicato il 21 Ottobre 2025

Il rifiuto e la violenza

Una donna di 41 anni è stata sequestrata e picchiata brutalmente da un uomo di 51 anni, coltivatore diretto, che non aveva accettato il suo rifiuto. Dopo averla aggredita, l’ha tenuta prigioniera per oltre 24 ore all’interno di un furgone, colpendola più volte alla testa fino a farle perdere i sensi.

L’intervento provvidenziale di un passante

La tragedia è stata evitata grazie a un cittadino che ha notato movimenti sospetti all’interno di un furgone parcheggiato in via delle Fonti, a Scandicci, nella serata di ieri, lunedì 20 ottobre. L’uomo ha immediatamente chiamato il 112, permettendo un intervento tempestivo dei carabinieri.

Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato il 51enne in evidente stato di agitazione. Sotto alcune coperte hanno scoperto la donna, priva di sensi e con gravi ferite al volto e alla testa.

I soccorsi e l’arresto

I carabinieri hanno subito allertato il 118, che ha trasportato la vittima d’urgenza all’ospedale di Careggi. I medici hanno escluso il pericolo di vita, ma hanno riscontrato diverse lesioni dovute alle percosse.
L’aggressore è stato arrestato per sequestro di persona e tentato omicidio e trasferito nel carcere di Sollicciano, dove resta in attesa dell’udienza di convalida.

Un legame rifiutato e la furia

Le indagini hanno rivelato che i due si conoscevano da tempo. L’uomo aveva più volte tentato di instaurare una relazione sentimentale, ma dopo i continui rifiuti della donna, avrebbe totalmente perso il controllo, arrivando al sequestro e al pestaggio.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la violenza è durata circa un giorno intero, fino al provvidenziale intervento del passante.

Le parole della sindaca

La sindaca di Scandicci, Claudia Sereni, ha espresso pubblicamente la propria gratitudine al cittadino che ha dato l’allarme e ai militari: “Un ringraziamento fortissimo a chi ha avuto il coraggio di segnalare ciò che stava accadendo: è anche grazie a gesti come questo che si possono evitare tragedie”.

Ha poi rivolto un pensiero alla vittima: “Le siamo vicini oggi e continueremo a esserlo anche in futuro”.

Un segnale della violenza di genere ancora diffusa

Sereni ha definito l’accaduto “un episodio gravissimo che dimostra come nessun territorio sia immune dalla violenza di genere”, ricordando come femminicidi e aggressioni contro le donne restino una delle emergenze più drammatiche del nostro tempo.
Ha infine sottolineato la necessità di “un cambiamento profondo e strutturale nella cultura della società”, per prevenire e contrastare simili episodi.

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