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Pablo Escobar

Pablo Escobar: scoppia faida familiare per l’eredità di oggetti appartenuti al narcotrafficante (VIDEO)

Pubblicato il 21 Agosto 2023

Parenti serpenti. Di quelli più pericolosi, letali, velenosissimi…

È lotta aperta nella famiglia di Pablo Escobar, il famigerato narcotrafficante colombiano ucciso nel dicembre del 1993 in un conflitto a fuoco.

La faida si è scatenata per accaparrarsi souvenir appartenuti al criminale. Il nipote, Nicolas, 53 anni, ha rivelato al Daily Telegraph di aver ricevuto minacce di morte da suo padre, Roberto, detto anche El Osito.

Il motivo della contesa è il diritto a possedere oggetti di valore appartenuti al boss e conservati fino al 10 luglio in una sorta di museo a Medellin, città simbolo. L’edificio è stato smantellato su ordine delle autorità in quanto non sarebbe stato in regola ma anche perché dicono che il sindaco fosse stufo di uno show permanente dedicato al criminale.

Un personaggio temuto, odiato da quanti hanno sofferto per la sua mano, amato da chi lo considerava un paladino, al centro della scena da vivo e da morto. Raccontato anche in Narcos, la serie tv Netflix di successo,

L’eredità Escobar è ampia, nell’elenco compaiono una moto Harley Davidson, un’arma appartenuta ad Al Capone, un jet ski, abiti costosi, quadri, fotografie personali, vecchie auto, tutta roba legata all’esistenza tumultuosa di un uomo che ha segnato la storia della Colombia e creato un vero impero dalle ramificazioni senza confini.

Una volta demolito l’edificio tutto quello che era all’interno è rimasto nelle mani di Roberto, il fratello di Pablo.

Pablo Escobar

Nicolas, in pessimi rapporti con il padre, ha reagito sostenendo di essere il nipote prediletto del delinquente e ha portato avanti le sue ragioni. La lite è così diventata più intensa. Con avvertimenti pesanti, in stile cartello, affidati ai familiari.

“Se vado a casa di mio padre – è la versione di Roberto affidata ai media – rischio di essere ucciso perché lui ha dato ordine ai suoi uomini di farlo. Lo ha detto in modo chiaro a mia sorella”.

Anzi, sempre in base al racconto, vi sarebbero stati già segnali allarmanti, con sicari ingaggiati per portare a termine il contratto. Per questo avrebbe ottenuto protezione da parte della polizia mentre ha adottato misure di sicurezza attorno alla propria abitazione. Dunque non cede ma non molla neppure lo zio.

La sfida di Roberto è inevitabile. Intanto, perché si ritiene la persona più vicina a Pablo. Inoltre, è abituato alla contesa. Già nel 2019 ha dato battaglia legale sull’uso dell’indirizzo Internet dedicato al fratello. Una difesa in vista di uno sfruttamento commerciale del marchio. Vertenza conclusasi con un suo successo accompagnato poi da una polemica contro Elon Musk, accusato di aver rubato l’idea di vendere online un lanciafiamme.

La lite degli Escobar conferma come la caduta del capo possa a volte innescare ambizioni e rivalità nei ranghi dell’organizzazione. Nascono contrasti sugli affari illeciti e leciti, c’è sempre qualcuno che pensa di avere ereditato il mantello della leadership. I figli de El Chapo Guzman sono entrati in guerra con un’ala del network, dai sospetti e gli sgarri sono passati alle sparatorie.

La moglie, l’ex reginetta di bellezza Emma Coronel Aispuro, aveva progettato il lancio di una linea di moda nel segno del marito rinchiuso nel carcere ADX a Florence, Colorado. Per adesso, dopo la condanna di un tribunale statunitense nel 2021, deve scontare il periodo di detenzione nella prigione di San Pedro, in California, penitenziario meno duro di altri. Trattamento, spiegano, dovuto alla buona condotta della messicana. Il rilascio di Emma è previsto per settembre, chissà che una volta libera non si lanci davvero nella moda. Leggi e parenti permettendo.