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Asola

Padova, affittano la casa vacanza ma il ‘turista’ non se ne va più via: “Sono in dieci, un incubo”

Pubblicato il 1 Dicembre 2024

Il proprietario aveva ristrutturato l’appartamento e lo aveva messo su Booking.

Sembra una storia inventata ma, è purtroppo la realtà che sta vivendo L.S., il proprietario di un appartamentino alla periferia di Padova in via Pontevigodarzere; settanta metri quadri, appena restaurato. Quando ha inserito l’annuncio nelle piattaforme online per affitti brevi, a settembre, sono arrivati i primi clienti, tutti turisti in visita per qualche giorno a Padova.

Ma, racconta il proprietario, tranne gli ultimi: una coppia di Trento, in città, per una gita di qualche giorno che non se n’è più andata. Anzi, ha portato dentro una decina di familiari, bambini piccoli e altri parenti che usano la casa per fare il bucato, lavarsi, organizzare feste. “Un incubo”, dice L.S.

La prenotazione online

La coppia ha prenotato la casa per quattro giorni, a metà ottobre. “Ci hanno detto che arrivavano da Trento e che volevano l’appartamento per passare qualche giorno in città. Sembrava una famiglia normale. Trascorsi i quattro giorni di permanenza, hanno pagato la quota prevista ma non hanno lasciato la casa. Ci hanno anche minacciato e insultato, dicendo che avevano deciso di occuparci la casa e hanno aggiunto che la legge sarebbe stata dalla loro parte”.

La denuncia ai carabinieri

È stata quell’affermazione a far scattare la denuncia ai carabinieri. Una pattuglia si è presentata nell’appartamento poco dopo la segnalazione del proprietario, cercando per ore di far uscire la famiglia che, già dopo qualche giorno dalla discussione con L.S. si era notevolmente allargata. La coppia non era più sola, i vicini hanno raccontato di aver visto andare e venire alcune decine di persone, anche con bambini piccoli.

Come racconta il Corriere del Veneto, il tentativo delle forze dell’ordine ha avuto un certo effetto: era un pomeriggio di inizio novembre e dopo mezza giornata gli occupanti hanno lasciato la casa. Per poco però, perché – dopo qualche ora – la coppia avrebbe deciso di rientrare e avrebbe scassinato la serratura della porta sia dell’ingresso condominiale sia dell’appartamento.

“Quando i carabinieri sono riusciti a farli andare via – spiega al Corriere L.S. – abbiamo cambiato la serratura, perché ci eravamo spaventati e avevamo capito che non si trattava di una situazione facile. Il problema è che dopo qualche ora, quella notte, non solo sono rientrati ma si sono anche allacciati abusivamente alle forniture di luce, acqua e gas degli altri inquilini. Da quel momento non se ne sono più andati e, nonostante la denuncia alle forze dell’ordine, non siamo più riusciti a fare altro”.

Le forze dell’ordine hanno spiegato ai proprietari che la denuncia non basta a sgomberare un alloggio, tutto è stato segnalato alla Procura e qualsiasi azione successiva spetta, quindi, all’autorità giudiziaria.

La mobilitazione dei vicini

Continua il racconto del Corriere del Veneto con le dichiarazioni dei vicini che si sono attivati per aiutare i proprietari. “Abbiamo scoperto solo ora che stiamo pagando anche per la loro elettricità. La vita nel palazzo è peggiorata molto: hanno fatto buchi nel muro per allacciarsi all’elettricità e alle altre forniture, lasciano decine di sacchi della spazzatura pieni in giardino. Sbattono il cancello con una violenza inaudita, fanno confusione tutto il giorno. Soprattutto nel weekend il numero di persone in quella casa aumenta sensibilmente. Fanno feste e raduni: i bambini sono moltissimi – raccontano gli inquilini. Speriamo che intervengano i servizi sociali del Comune di Padova, offrendo a queste persone un’opportunità diversa da quella dell’occupazione. Tutti hanno bisogno di trovare un modo per vivere ma, questo, non è sicuramente quello corretto”, concludono amaramente. Foto di repertorio