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Panatta: “Sinner non è uno che porta il tifo dalla sua parte. È freddo, non cambia mai espressione”

Pubblicato il 10 Giugno 2025

Oltre cinque ore di tennis spettacolare

Carlos Alcaraz si è aggiudicato la finale più lunga della storia del Roland Garros, superando Jannik Sinner in una maratona tennistica durata oltre cinque ore. Lo spagnolo si è confermato re di Parigi, bissando il successo dell’anno precedente e infliggendo a Sinner la seconda sconfitta consecutiva in una finale importante, dopo quella subita a Roma.

Un elemento determinante del match è stato il caloroso supporto del pubblico francese, completamente schierato dalla parte di Alcaraz, che ha saputo sfruttare l’energia della folla nei momenti più critici, quando sembrava vicino alla resa.

Il tifo e il carattere: la chiave del favore del pubblico

Questo aspetto è stato approfondito da Adriano Panatta e Paolo Bertolucci nel podcast “La telefonata”. I due ex campioni hanno analizzato l’atteggiamento di Sinner, giudicato troppo freddo e distante per conquistare il cuore del pubblico, soprattutto in uno scenario come il Roland Garros.

“Sinner non è il tipo che trascina gli spettatori. È com’è, non si snatura. Anche quando ha tirato la racchetta per terra, sembrava fuori dal suo personaggio”, ha spiegato Panatta, sottolineando la differenza di personalità con Alcaraz. “Lo spagnolo ha un temperamento latino, si prende il campo anche con gesti e atteggiamenti che catturano l’attenzione”, ha aggiunto.

Il momento di debolezza e l’occasione mancata

Secondo Bertolucci, il momento cruciale della partita è stato il game sul 5-4, quando Sinner ha mostrato un raro segnale di cedimento: “Lì è sembrato umano. Forse tre o quattro match più duri prima della finale lo avrebbero reso più pronto. Ha mancato il colpo proprio nel momento decisivo”.

Un duello che segnerà il futuro del tennis

Nonostante la sconfitta, Sinner ha lottato con straordinario coraggio, mantenendo alto il livello fino all’ultimo punto. “Avrebbero meritato entrambi la coppa”, ha affermato Bertolucci, che ha sottolineato il valore del match e dei due protagonisti.

Il dualismo Sinner-Alcaraz sembra destinato a dominare il tennis dei prossimi anni, secondo Panatta: “Sono due spanne sopra tutti. A Wimbledon ce li ritroveremo ancora in finale. È un ciclo che durerà almeno due o tre anni. Forse Musetti potrà inserirsi, ma gli altri restano dietro”.

Una finale storica, che non solo ha consacrato Alcaraz, ma ha anche rafforzato l’idea che Sinner e lo spagnolo saranno i protagonisti assoluti del tennis mondiale nel futuro immediato.

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