Pubblicato il 22 Settembre 2023
“Li tengono nei lager libici e poi li buttano a mare”, mormora il Papa sul volo che lo porta a Marsiglia.
Francesco si commuove, mentre guarda lo scatto di Yara Nardi che la fotoreporter dell’agenzia Reuters gli ha appena donato.
La fotografia è stata scattata pochi giorni fa a Lampedusa, gli occhi di un bambino in primo piano dicono tutto lo stupore e il dolore del mondo.

Francesco arriva a concludere, domani, gli “Incontri del Mediterraneo”, questo pomeriggio sosterà in preghiera davanti al Memoriale dei migranti e dei dispersi in mare, la tragedia del “Mare nostrum” sarà al centro del suo viaggio.
Sono passati dieci anni da quando decise di compiere il primo viaggio del pontificato a Lampedusa e denunciò la “globalizzazione dell’indifferenza”. Mentre saluta i giornalisti in fondo all’aereo, gli ricordano che nell’isola e Bergoglio sospira: “È una crudeltà, una terribile mancanza di umanità”.
Nel frattempo è stato due volte a Lesbo, a Cipro, a Malta, a denunciare lo scandalo dei naufragi e delle migliaia di persone che muoiono in mare.
Continuerà a farlo anche a Marsiglia, sul volo alza lo sguardo: “Spero di avere il coraggio di dire tutto quello che voglio dire”.

