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Papa Francesco: le ultime ore serene, il ritorno tra la sua gente e il “grazie” per essere tornato in Piazza

Pubblicato il 22 Aprile 2025

E’ il sito Vatican News a riportare la notizia; tra le ultime parole del Pontefice il ringraziamento all’assistente sanitario personale, Massimiliano Strappetti, per averlo incoraggiato a compiere l’ultimo giro in papamobile, domenica, dopo l’Urbi et Orbi: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. Il riposo nel pomeriggio, la cena tranquilla, poi all’alba il malessere, il coma, il decesso, il giorno dopo aver salutato il mondo dopo tanto tempo.

Un addio pieno di gratitudine e umanità

“Grazie per avermi riportato in Piazza”: tra le ultime parole di Papa Francesco, questo ringraziamento è stato rivolto a Massimiliano Strappetti, il suo assistente sanitario personale. L’infermiere che gli era accanto fin dai primi momenti della malattia, e che – come lo stesso Pontefice aveva dichiarato – gli salvò la vita consigliandogli l’intervento al colon. Strappetti non lo ha mai lasciato solo, accompagnandolo durante i 38 giorni di degenza al Policlinico Gemelli e nei lunghi momenti di convalescenza a Casa Santa Marta.

L’ultima Pasqua, l’ultimo saluto

Domenica di Pasqua, durante l’Urbi et Orbi, Francesco era apparso sul balcone della Basilica Vaticana davanti a una folla che da 35.000 persone era cresciuta fino a oltre 50.000 fedeli. Ma il gesto più toccante è arrivato dopo: un ultimo giro in papamobile tra la folla di Piazza San Pietro. Un gesto simbolico, carico di significato, nonostante il timore iniziale: “Credi che possa farlo?”, aveva chiesto il Papa a Strappetti, che lo aveva incoraggiato con decisione.

Quell’uscita è stata l’ultimo contatto diretto con il popolo, con i bambini, con la piazza a lui tanto cara. E, forse, anche una sorta di commiato consapevole. Dopo il giro, Papa Francesco, visibilmente affaticato ma sereno, ha rivolto al suo fedele assistente un commosso ringraziamento: “Grazie per avermi riportato in Piazza”. Un’espressione che racchiude l’essenza del suo pontificato: stare in mezzo alla gente, toccare le vite con lo sguardo, con le parole, con la presenza.

Le ultime ore in pace

Nel pomeriggio, Francesco ha riposato e ha consumato una cena tranquilla, senza particolari segni di sofferenza. Ma all’alba, verso le 5,30 del mattino, sono comparse le prime avvisaglie del malore. Accudito da chi gli era vicino, ha rivolto un ultimo gesto con la mano a Strappetti, poi, disteso nel suo letto al secondo piano di Casa Santa Marta, è entrato in coma profondo.

La morte è sopraggiunta in modo rapido e senza dolore, raccontano coloro che lo accompagnavano. Una fine discreta, quasi silenziosa, nel rispetto di quella riservatezza che il Papa ha sempre mantenuto sulle sue condizioni di salute.

Un addio il giorno dopo la benedizione

Papa Francesco è morto il giorno dopo la Pasqua, il giorno dopo aver benedetto il mondo intero, il giorno dopo essere tornato tra la sua gente. Una coincidenza densa di significato, quasi un segno di compimento: il suo ultimo saluto alla comunità che ha sempre messo al centro del suo cammino pastorale.

Fin dal 13 marzo 2013, giorno della sua elezione, aveva promesso un cammino “insieme”. E così ha fatto, fino all’ultimo istante.

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