Cliente resta di sasso quando legge la parolaccia sullo scontrino: “Ha rotto il…”

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In questa pazza estate gli scontrini di bar e locali sono diventati oggetto di discussioni, anche molto accese, sui social. Ultimamente ha fatto molto discutere lo scontrino a Finale Ligure dove un ristorante ha fatto pagare 2 euro in più per aver fornito un piattino aggiuntivo ad una mamma che voleva far assaggiare le trofie alla sua bambina.

Lo scontrino, condiviso anche da Selvaggia Lucarelli, ha rapidamente fatto il giro del web e ha provocato reazioni indignate degli utenti, anche se il titolare ha risposto per le rime sostenendo che i servizi aggiuntivi si pagano.

Non è ancora finita questa polemica e già ne è scoppiata un’altra: sulla pagina Facebook Baristi Psicopatici un’utente ha pubblicato uno scontrino di un ristorante dove c’è un messaggio per nulla amichevole e conciliante verso il cliente che ha provocato un altro “scandalo”.

“Ha rotto il c***o”, parolaccia sullo scontrino

La polemica questa volta non verte sul prezzo, anche perché non è indicato, quanto piuttosto sul messaggio decisamente esplicito che c’è sullo scontrino.

La comanda comprendeva: una bottiglia di acqua, 2 piatti di busiate alla norma e un’arancina semplice. La particolarità dello scontrino è che, sotto la voce “busiata norma”, c’era scritto “1 abbondante perché ha rotto il c***o”, cosa che ha fatto strabuzzare gli occhi al cliente.

Non è indicato dove ha avuto luogo questo episodio, ma è probabile che si sia verificato in Sicilia considerando che le arancine e le busiate alla norma sono piatti tipici siciliani.

La reazione dei social

Sta diventando una sorta di moda per i titolari di bar e ristoranti inviare “messaggi” tramite gli scontrini ai clienti, soprattutto quelli più complicati e antipatici.

Qualcosa del genere è successa qualche giorno fa in un bar a Spotorno, a Savona, dove un cliente si è ritrovato scritto sullo scontrino “suca”.

In ogni caso il popolo social come al solito si è diviso in due fazioni che si sono fronteggiate. Da un lato c’è chi si è schierato dalla parte del cliente, sostenendo che chi paga ha comunque diritto ad avanzare delle richieste.

Un’altra fazione invece si è schierata a favore del ristorante, sostenendo che molti clienti sono sgarbati e scostumati e che pretendono tutto solo perché pagano, mancando di rispetto a chi lavora.

Molti hanno evidenziato la difficoltà di un lavoro come il cameriere, costretto a lavorare sotto forte stress e ad acconsentire alle richieste, talvolta assurde e incomprensibili, di clienti difficili da gestire e da accontentare. L’estate italiana degli “scontrini bollenti” sembra essere destinata a regalare ancora altre “perle”.

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Redazione Nazionale

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