Pubblicato il 15 Ottobre 2025
L’interrogazione alla Regione Siciliana
Palermo, 15 ottobre 2025. La deputata regionale Valentina Chinnici del Partito Democratico, vicepresidente della V Commissione all’ARS, ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta all’Assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana per conoscere perché non sia stato avviato o proseguito l’iter per il riconoscimento dell’interesse culturale dell’immobile di via Iannello, nel quartiere Spine Sante di Partinico, dove visse e operò Danilo Dolci.
La richiesta mira anche a sapere se il Governo regionale intenda attivarsi per ottenere tale riconoscimento, trasformando la casa in un luogo di memoria e di pratica attiva dedicato al sociologo, poeta e attivista che tanto ha segnato la storia civile della Sicilia.
Un simbolo dimenticato nel cuore di Partinico
L’iniziativa di Chinnici arriva proprio nei giorni in cui si ricorda il primo digiuno di Danilo Dolci, avvenuto il 14 ottobre 1952, evento che segnò l’inizio delle sue celebri battaglie non violente per la giustizia sociale.
Nell’interrogazione si sottolinea come Partinico oggi manchi di un punto di riferimento tangibile che ricordi l’impegno di Dolci, nonostante la città sia stata uno dei principali centri della sua attività civile, culturale ed educativa, e teatro di numerose iniziative a favore dello sviluppo delle aree più povere della Sicilia occidentale.
Una casa simbolo di lotte e speranze
L’immobile di via Iannello, oggi di proprietà privata e in stato di abbandono, fu abitazione di Danilo Dolci e della sua famiglia, nonché luogo simbolo delle sue battaglie civili. Tra queste, quella per ottenere i finanziamenti dalla Cassa Depositi e Prestiti che permisero la costruzione dell’invaso Poma, fondamentale per lo sviluppo agricolo del territorio.
Già nel 2015, durante la XVI Legislatura, l’Assessorato ai Beni Culturali si era espresso favorevolmente sul riconoscimento del valore culturale dell’immobile, ma da allora l’iter si è fermato. Negli anni, cittadini e associazioni di Partinico hanno continuato a commemorare Dolci proprio in quel luogo, sollecitando più volte l’intervento delle istituzioni.
Un luogo di memoria per le nuove generazioni
“È fondamentale trasformare la casa in un luogo di memoria condivisa, a disposizione della comunità” – afferma Valentina Chinnici – “inserendola nel percorso toponomastico già finanziato, insieme alla realizzazione della statua e alla valorizzazione di largo Scalia. Tutte iniziative che vogliono rendere omaggio alla figura di Dolci nella città dove visse e operò, trasmettendo i suoi valori civili e culturali alle nuove generazioni ed evitando che vadano dispersi”.

