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Tajani

Perché Antonio Tajani dice no ai satelliti di Elon Musk per la difesa europea e italiana

Pubblicato il 23 Aprile 2025

La nuova strategia della Farnesina: priorità alle imprese europee

Il documento programmatico 2025 del Ministero degli Esteri italiano, guidato da Antonio Tajani, esclude qualsiasi collaborazione con Starlink, la rete di satelliti di proprietà di Elon Musk. Al contrario, viene dato un chiaro sostegno a Eutelsat e ad altre aziende europee, in linea con una visione di rafforzamento dell’autonomia strategica europea, soprattutto in un contesto geopolitico in evoluzione con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

Il documento, rivelato da Il Fatto Quotidiano e intitolato “Direttiva generale per l’azione amministrativa e per la gestione dei Centri di Responsabilità del ministero degli Esteri”, è stato inviato ai principali dirigenti della Farnesina. Contiene 38 pagine suddivise in dodici capitoli che delineano gli obiettivi principali della politica estera italiana.

Difesa europea e ruolo della Nato

Uno dei punti cardine è il rafforzamento della sicurezza europea e del pilastro europeo all’interno della Nato.

La Farnesina sottolinea che “andranno rafforzate le iniziative diplomatiche, della sicurezza e umanitarie dell’Unione Europea”, adottando un approccio integrato di prevenzione e risoluzione delle crisi. Questo si inserisce nel più ampio piano di riarmo europeo da 800 miliardi promosso da Ursula von der Leyen.

Il documento parla anche dell’importanza di lavorare al rafforzamento dell’industria europea della Difesa, proteggendo in particolare le imprese italiane con attività nei paesi extra-UE. Inoltre, annuncia la preparazione di un Libro Bianco sul futuro della difesa europea.

Russia, Ucraina e il nuovo contesto globale

Sulla guerra in Ucraina, il documento ribadisce la necessità di “proseguire nel sostegno multidimensionale” a Kiev, auspicando l’avvio di un percorso negoziale verso una pace giusta.

Con il ritorno di Trump alla presidenza americana, l’Italia dovrà adottare “un approccio pragmatico, costruttivo e aperto” verso Washington, promuovendo un’agenda positiva. Sarà fondamentale anche rafforzare la collaborazione transatlantica per gestire i rapporti commerciali con la Cina e riequilibrare l’interscambio con Pechino.

Lo stop ai satelliti di Starlink

Il vero nodo strategico riguarda la politica spaziale. Nel capitolo sulla “Diplomazia per la crescita e la promozione integrata”, Tajani si mostra scettico sull’investimento da 1,5 miliardi nei satelliti a bassa quota di Starlink.

Il ministro preferisce puntare sulle aziende italiane ed europee del settore spaziale, sostenendo collaborazioni strategiche in ambito europeo e internazionale, e promuovendo l’internazionalizzazione della filiera italiana dello spazio.

“Nel contesto europeo – conclude Tajani – occorrerà lavorare per l’autonomo accesso allo spazio, sostenere la strategia dell’Ue e sviluppare i programmi di ricerca”, confermando così l’obiettivo di una piena indipendenza tecnologica europea nel settore aerospaziale.

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