Perquisita la casa del rapper Baby Gang, sequestrato il suo smartphone

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Sorpresa amara per il rapper Baby Gang al rientro da Casablanca; la polizia penitenziaria ha, infatti, perquisito il suo appartamento e gli ha sequestrato il suo smartphone, un’azione che si inquadra nell’ambito dell’inchiesta in cui la Procura lo accusa di aver portato un cellulare nel carcere di San Vittore durante il periodo di reclusione.

I fatti: il video dal carcere

Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang è finito al centro dell’inchiesta della Procura per l’ipotesi di reato è quella di aver introdotto un cellulare nel carcere di San Vittore – quando era recluso – per realizzare il videoclip di “Paranoia”, uno dei suoi ultimi brani. Baby Gang si trovava a Casablanca dallo scorso febbraio e, al suo rientro, è scattata la perquisizione e il sequestro del cellulare.

A sinistra una scena filmata in carcere da Baby Gang

Sull’argomento leggi e guarda il video girato nel carcere. IL RAPPER BABY GANG SI FA UN VIDEO NELLA CELLA DI SAN VITTORE E LO POSTA SU INSTAGRAM. INDAGATO

Le indagini hanno avuto inizio successivamente ai post di alcune immagini del rapper su Instagram nelle quali lo si vedeva utilizzare lo smartphone proprio mentre era in cella. Tra l’altro era stato lo stesso Baby Gang ad annunciare di aver girato un video in carcere. Ovviamente, dopo queste dichiarazioni e filmati postati, il rapper è stato iscritto nel registro degli indagati per l’uso dello smartphone, chiaramente vietato in carcere.

Questo si leggeva sul profilo Instagram del rapper di Lecco: “Ho girato una parte del mio video nel carcere di San Vittore per questo mi sono permesso di dire che il mio prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista detenuto ad aver girato un video in un carcere vero e proprio”. Un’ammissione che non lascerebbe spazio a dubbi.

Sulla perquisizione interviene anche il sindacato della Polizia Penitenziaria

Sulla vicenda del possesso di uno smartphone in carcere è intervenuto anche il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo che ha dichiarato: “la perquisizione è un buon segnale per perseguire quanti come il giovane rap pensano di poter trasformare le carceri in location di video musicali sbeffeggiando lo Stato e soprattutto le vittime”.

Baby Gang aveva trascorso 30 giorni nel carcere di San Vittore dopo l’arresto dei carabinieri per rapina; poi, però, Baby Gang era stato scarcerato dato che il Tribunale del Riesame aveva ravvisato lacune nelle indagini, annullando, così, l’ordinanza di custodia cautelare.

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Redazione Nazionale

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