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Perseguita e denuncia la moglie per falsi reati perché vuole lasciarlo: lo stalker è un poliziotto

Pubblicato il 27 Dicembre 2024

Un film già visto: lui che non vuole accettare la separazione da lei e quindi inizia a perseguitarla, pedinarla e stalkerizzarla. Il problema è che lo stalker in questione è proprio un poliziotto, che invece dovrebbe essere il primo a contrastare questo fenomeno odioso. In seguito ad approfondite indagini il gip del Tribunale di Prato ha disposto l’uso obbligatorio del braccialetto elettronico per l’uomo, nonché il divieto di avvicinamento ai luoghi normalmente frequentati dalla vittima come la sua abitazione, il posto di lavoro e le case di parenti e congiunti con l’accusa di atti persecutori verso la moglie, con la quale è in fase di separazione.

La vicenda del poliziotto-stalker

In un comunicato il procuratore Luca Tescaroli ha elencato tutte le accuse, accertate, nei confronti dell’ispettore della polizia di Stato che in più occasioni si sarebbe appostato sotto casa della moglie e avrebbe effettuato almeno 6 segnalazioni con Youpol, l’app per denunciare anonimamente reati, chiedendo l’intervento dei poliziotti nella casa della moglie segnalando detenzione di stupefacenti e non precisati atti di violenza, denunce che si sono rivelate sempre false.

Inoltre le indagini hanno accertato che il poliziotto avrebbe danneggiato l’auto della moglie, bucandole una ruota e provocando dei graffi sulla carrozzeria, che le avrebbe citofonato più volte senza rispondere anche in piena notte e che l’avrebbe pedinata in diverse occasioni per strada. E ancora il polizotto-stalker avrebbe aperto a nome della moglie, naturalmente a sua insaputa, numerose pratiche di finanziamento lasciando i suoi recapiti, costringendo la donna ad annullare le varie richieste quando veniva chiamata dalla finanziaria per avere l’ok.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Prato.