Pubblicato il 18 Dicembre 2024
Una centrale IPTV utilizzata per trasmettere illegalmente su internet e sui social network palinsesti, serie TV e altri contenuti di intrattenimento appartenenti alle principali piattaforme di streaming è stata smantellata a Napoli dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza partenopea. Dalle indagini è emerso che il principale responsabile, promotore dell’organizzazione criminale, aveva anche creato una chat attraverso la quale vendeva, dietro compenso, video e foto a contenuto pedopornografico.
Va evidenziato che il fenomeno in questione, legato all’accesso illecito a contenuti audiovisivi, è comunemente noto come “pezzotto“: un decoder pirata che consente di vedere i programmi di piattaforme a pagamento come Sky, Netflix o Dazn senza autorizzazione.
Come funzionava il sistema
Il promotore dell’organizzazione in appena quattro anni, imponendo una tariffa di 10 euro al mese (oppure 80 euro per un abbonamento annuale), e servendo migliaia di utenti, di cui 6.000 sono stati identificati e saranno multati, era riuscito a raccogliere oltre 850.000 euro.
Tre persone sono state identificate e raggiunte da misure cautelari disposte dal gip: il promotore dell’organizzazione è stato arrestato e condotto in carcere, mentre ai due complici è stato imposto l’obbligo di presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria. L’indagine ha permesso di identificare 6.000 utenti privati, ai quali verranno inflitte sanzioni comprese tra 150 e 5.000 euro, per aver effettuato i pagamenti attraverso conti italiani ed esteri.

