« Torna indietro

Pfizer, accordo raggiunto tra i sindacati e la proprietà: rimangono ancora perplessità sul futuro dello stabilimento

Dopo due mesi e mezzo di trattative tra azienda e sindacati è stato oggi sottoscritto il compromesso mirato allo svecchiamento per assicurare la continuità occupazionale. Alcune domande però rimangono ancora senza risposta.

Pubblicato il 26 Aprile, 2022

Si è chiusa questa mattina, con la firma dell’accordo raggiunto la scorsa settimana dalle parti, la procedura di licenziamento collettivo per 130 lavoratori avviata lo scorso 7 febbraio dalla Wyeth Lederle (società controllata da Pfizer che gestisce lo stabilimento produttivo etneo). Dopo due mesi e mezzo di trattative tra azienda e sindacati, scandite da uno sciopero generale e da diversi sit-in, grazie anche alla mediazione dell’Assessorato regionale del Lavoro (presente per i saluti l’assessore Antonio Scavone e la dirigente del Centro per l’impiego Salvatrice Rizzo che ha coordinato il tavolo), nella sede di Palazzo della Regione è stato sottoscritto un compromesso mirato allo svecchiamento dell’organico per assicurare la continuità occupazionale a 130 unità più giovani.

Un’intesa che, adesso, passerà al vaglio dell’assemblea dei dipendenti che si terrà giovedì 28 aprile all’interno dello stabilimento catanese. Se verrà accolta anche dal personale, partirà la manifestazione di interesse per l’incentivazione economica all’esodo dei lavoratori prossimi alla pensione e di coloro che sono stati assunti con contratto a tutele crescenti, con l’obiettivo di raggiungere una quota di circa 80 persone che entro novembre lascerebbero volontariamente Pfizer Catania.

A questi vanno aggiunti gli oltre 10 lavoratori che hanno già accettato la proposta di trasferirsi nel sito produttivo di Ascoli Piceno e di alcune unità che, invece, hanno già lasciato l’azienda avendo trovato una diversa occupazione. Sarà quindi ancora una lunga corsa e, in questo senso, un monitoraggio dell’andamento dei previsti esodi è stato già programmato per giugno, mentre l’azienda stessa dovrà impegnarsi a collocare in altri reparti i dipendenti che non potranno beneficiare delle agevolazioni proposte. Nel contempo i sindacalisti proveranno a disputare, in un campo diverso, un’altra partita che riguarda il futuro dell’intero stabilimento di Catania.

“Abbiamo fatto il possibile per cercare di salvare il salvabile, portando a casa un risultato che quantomeno consente di non perdere risorse giovani. Non è sicuramente uno dei migliori accordi di sempre e c’è ben poco da festeggiare quando, comunque, il calo dei livelli occupazionali per il sito della nostra città è evidente – dicono i segretari provinciali Jerry Magno di Filctem Cgil, Giuseppe Coco di Femca Cisl, Alfio Avellino di Uiltec e Carmelo Giuffrida di Ugl Chimici, insieme alle Rsu –. Saremo vigili ed estremamente attenti sull’attuazione di quanto concordato per far si che nessun lavoratore resti deluso. Aldilà di come è andata continua a sentirsi forte la latitanza delle istituzioni nazionali. A Catania, infatti, c’è un grande problema di prospettiva, ovvero sulle sorti future del sito controllato dalla Pfizer e degli oltre 500 dipendenti ancora in servizio. E’ inconcepibile, per questo, il fatto che il Ministero dello sviluppo economico continui a voltare le spalle a questi lavoratori non chiedendo conto all’azienda (una tra le più ricche del mondo) rispetto al piano industriale che intende adottare, soprattutto dopo il rocambolesco procedimento appena concluso. Siamo sempre pronti a battagliare in ogni sede per difendere il diritto al lavoro nel nostro territorio”.

Giuseppe Coco, sentito da noi telefonicamente, ha parlato dell’assenza delle istituzioni e di quella del piano industriale, ma anche di come i numeri esatti siano ancora in fase di quantificazione.

“Per avere l’incontro al Ministero – ha detto Coco – abbiamo sollecitato anche i nostri vertici nazionali e continueremo a chiederlo. L’incontro di giovedì prossimo con i lavoratori sarà soprattutto informativo riguardo alla piattaforma. I numeri relativi alle persone pensionabili nel giro dei prossimi cinque anni è ancora da stabilire con certezza e ci siamo dati delle scadenze per il raggiungimento delle 80 persone volontarie. L’assenza del piano industriale continua a preoccuparci, ma anche in questo caso saremo vigili e anche oggi ho ribadito questa necessità. Ciò deve andare comunque di pari passo con la risoluzione dei problemi che la Zona Industriale di Catania continua ad avere perché per non perdere ciò che abbiamo e attrarre nuovi investitori si deve intervenire sulle carenze strutturali esistenti”.

About Post Author