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Ponte sullo Stretto, Salvini: “Anche ai tempi di Brunelleschi c’erano i ‘No cupola’”

Pubblicato il 7 Agosto 2025

Il vicepremier difende il progetto e rilancia: “È un’opera di sviluppo nazionale”

Matteo Salvini torna a difendere con forza la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, rispondendo alle numerose critiche con un paragone storico: “Nel Quattrocento anche Brunelleschi fu osteggiato per la cupola del Duomo di Firenze”, ha dichiarato durante un’intervista a Agorà Estate su Rai3.

“Anche allora c’erano i ‘no cupola’, quelli che dicevano che non sarebbe mai rimasta in piedi. Dicevano: ‘prima della cupola, facciamo altro’”, ha ricordato il leader della Lega.

Sicurezza e criminalità: “Il ponte è la struttura più solida”

Salvini ha sottolineato che le obiezioni legate ai rischi sismici non reggono: “Qualora ci fosse un terremoto, l’unica struttura che reggerebbe sarebbe proprio il Ponte”, ha affermato con convinzione.

E a chi teme infiltrazioni mafiose nei lavori, risponde: “Non si può fermare il progresso per la criminalità organizzata. Se valesse questo principio, non potremmo più costruire scuole o ospedali in Italia”.

Un ponte da record mondiale

Il progetto prevede la costruzione del ponte sospeso più lungo del mondo, con tre chilometri di campata che supereranno anche il primato attuale detenuto da un ponte in Turchia.

“Sarà un acceleratore di sviluppo. Mettere l’Italia al centro del mondo è per me motivo di orgoglio”, ha detto Salvini.

Intitolazione a Berlusconi? “Ne parleremo”

Alla domanda se il ponte potrebbe essere intitolato a Silvio Berlusconi, Salvini ha risposto con cautela: “Ne discuteremo. Ma all’ex premier abbiamo già dedicato con orgoglio l’aeroporto di Malpensa”.

Espropri: “Indennizzi più generosi per Sicilia e Calabria”

Infine, il vicepremier ha assicurato particolare attenzione alle popolazioni coinvolte dal progetto: “Gli espropri sono previsti in ogni grande opera. Ma in Sicilia e Calabria saranno riconosciuti indennizzi più generosi rispetto ad altri casi”.

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