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L'uomo è stato denunciatodai carabinieri.

Arezzo, psicoterapeuta uccisa: c’è un sospettato, svolta vicina

Pubblicato il 7 Ottobre 2024

Continua ad essere avvolta nel mistero la morte di Letizia Girolami, 72enne ritrovata senza vita con una profonda ferita alla testa in un campo vicino ad un casolare a Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, dove viveva col marito. Ci sarebbe però una svolta: il pm Angela Masiello e il procuratore Gianfederico Dito avrebbero fermato una persona, l’ex fidanzato della figlia della donna, sul quale ci sarebbero pesanti indizi di colpevolezza. Secondo quanto trapelato finora dalle indagini tra i due non ci sarebbe mai stato feeling, anzi, i rapporti sarebbero sempre stati molto tesi. In ogni caso saranno le indagini a fare maggiore chiarezza e stabilire chi è l’assassino.

Com’è morta la psicoterapeuta Letizia Girolami?

L’atroce delitto risale alla sera di sabato 5 ottobre, quando la donna è uscita nel pomeriggio ma non ha mai fatto ritorno a casa per cena. Il marito, pittore originario del Canada anche lui 72enne, ha prima avvisato la figlia che vive in Spagna, dopodiché ha dato l’allarme all’1-1-2. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini e dopo alcune ore di ricerca hanno trovato il corpo della donna ormai privo di vita in una zona vicino ad un annesso agricolo con animali appartenenti alla coppia.

I vigili del fuoco hanno trovato il corpo della donna con una vistosa ferita alla testa, per questo motivo gli inquirenti hanno ipotizzato subito una morte violenta. Non sarebbe stata trovata un’arma da fuoco, né tanto meno altri oggetti contundenti vicino al cadavere, ma c’è il sospetto che sia stata usata come arma un bastone o qualcosa del genere.

I magistrati, la scorsa notte, hanno ascoltato nella caserma di Foiano della Chiana diverse persone, compreso il marito della donna uccisa. Per raccogliere ulteriori indizi la Procura ha disposta un’autopsia immediata sul corpo della donna, così da poter risalire alle cause della morte.

Letizia Girolami era nativa di Roma, ma ormai da circa 30 anni viveva nella provincia di Arezzo lavorando come psicoterapeuta e psicologa spirituale e abitando nel casolare che apparteneva al padre. Spesso viaggiava da Arezzo a Roma, doveva esercitava la sua professione di psicoterapeuta, mentre nel casolare di campagna aretino si dedicava alle attività spirituali e culturali insieme al marito.