Pubblicato il 19 Luglio 2024
Gli avvocati di Antonello Lovato, l’imprenditore accusato dell’omicidio del bracciante indiano Satnam Singh, hanno deciso di rinunciare a discutere la richiesta di scarcerazione e misure cautelari alternative. La decisione è stata presa a causa del “pesante clima di gogna mediatica e giudiziaria a livello nazionale”.
Udienza al Tribunale della Libertà di Roma
Questa mattina si è svolta l’udienza in camera di consiglio davanti al collegio del Tribunale della libertà di Roma per il riesame dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 1 luglio 2024. Gli avvocati Mario Antinucci, Stefano Perotti e Valerio Righi hanno rinunciato al giudizio, citando i gravi rischi per le condizioni di salute e la sicurezza di Lovato all’interno della casa circondariale di Frosinone, dove è attualmente detenuto.
Clima di Tensione e Rischi di Ritorsioni
I legali hanno sottolineato il “pesante clima di gogna mediatico-giudiziaria” che ha aumentato i rischi per Lovato, sia all’interno che all’esterno della detenzione. Esiste un concreto rischio di ritorsioni, soprattutto in caso di annullamento o modifica dell’ordinanza di custodia, nonché possibili atti di violenza contro i familiari di Lovato.
Richiesta di Colloquio con le Autorità
Gli avvocati Antinucci e Perotti hanno richiesto un colloquio formale con il Procuratore della Repubblica di Latina, Giuseppe De Falco, e con il pubblico ministero Marina Marra, per discutere il clima di allarme sociale e mediatico relativo al “caso Lovato”. Inoltre, i legali intendono concordare l’apertura di un libretto di deposito giudiziario per il risarcimento dei danni ai familiari della vittima, Satnam Singh.

