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Putin

Putin sfida Zelensky: “Se è pronto, venga a Mosca”

Pubblicato il 4 Settembre 2025

Pace possibile, ma Mosca non esclude la prosecuzione della guerra

Vladimir Putin ha dichiarato di intravedere “una luce in fondo al tunnel” sul conflitto in Ucraina, sostenendo che una pace è possibile solo se prevarrà il buonsenso. Tuttavia, ha subito aggiunto che, in mancanza di un accordo, l’esercito russo continuerà le operazioni militari per raggiungere i propri obiettivi.

Il leader del Cremlino ha anche affermato che, “se davvero è pronto”, Volodymyr Zelensky potrebbe recarsi a Mosca per un incontro diretto, precisando di non aver mai escluso del tutto un faccia a faccia con il presidente ucraino. Ma lo stesso Putin ha sollevato dubbi sull’utilità di un vertice del genere. Da Kiev la risposta è stata immediata: proposta “inaccettabile”, perché la capitale russa non è considerata sede neutrale per eventuali negoziati.

Putin tra Pechino e Pyongyang

In visita a Pechino, dove ha assistito a una parata militare accanto a Xi Jinping e ha avuto un lungo colloquio con Kim Jong-un, Putin ha lanciato messaggi contrastanti. Da un lato ha elogiato l’amministrazione Trump, ritenendola intenzionata a cercare una soluzione al conflitto, dall’altro ha ribadito che le truppe russe “stanno avanzando in tutte le direzioni”.

Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov, in un’intervista al quotidiano indonesiano Kompas, ha dichiarato che una pace duratura richiederà il riconoscimento delle “nuove realtà territoriali”, ossia le regioni ucraine annesse da Mosca in violazione del diritto internazionale.

La replica di Kiev

Zelensky si era già detto disponibile a un incontro con Putin, ma l’Ucraina considera l’ipotesi di un vertice a Mosca come un tentativo di imporre condizioni unilaterali. Il capo della diplomazia ucraina Andrii Sybiha ha ricordato che diversi Paesi, tra cui Austria, Vaticano, Svizzera, Turchia e tre Stati del Golfo, hanno offerto disponibilità a ospitare i negoziati.

Trump: “La guerra va risolta presto”

Anche dagli Stati Uniti arrivano segnali di tensione. Il presidente Donald Trump, dopo aver detto di essere “deluso” da Putin, ha assicurato che parlerà con il leader russo nei prossimi giorni, ribadendo che la guerra in Ucraina “deve essere risolta in un modo o nell’altro”.

Putin, da parte sua, ha minimizzato le parole di Trump che aveva evocato una possibile “cospirazione” tra Mosca, Pechino e Pyongyang, sottolineando che il presidente americano “non è privo di umorismo”.

Il fronte diplomatico europeo

Giovedì a Parigi si terrà un vertice dei cosiddetti “Paesi Volenterosi”, guidato da Francia e Regno Unito, incentrato sulle garanzie di sicurezza per Kiev. Alla fine dell’incontro è prevista una telefonata con Trump che coinvolgerà anche Zelensky e i leader europei. Seguirà una conferenza stampa congiunta.

L’asse Mosca-Pyongyang

Dopo la parata a Pechino, Putin ha mostrato i suoi rapporti sempre più stretti con la Corea del Nord. L’incontro con Kim Jong-un, durato oltre due ore, si è concluso con un abbraccio e l’invito ufficiale del dittatore nordcoreano a recarsi in Russia.

Putin ha ringraziato Pyongyang per aver inviato – secondo fonti sudcoreane – 15.000 soldati a combattere contro l’Ucraina, ribadendo la narrativa russa secondo cui Mosca e Pyongyang starebbero “lottando insieme contro il nazismo moderno”.

Kim ha replicato che la Corea del Nord “considera un dovere fraterno” sostenere la Russia, richiamandosi al trattato di partenariato strategico che prevede anche un patto di mutua difesa. Fonte: Ansa

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