Pubblicato il 9 Giugno 2025
Dopo il crollo in Norvegia, gli Azzurri non possono più sbagliare
L’Italia si ritrova con le spalle al muro. Dopo la pesante sconfitta contro la Norvegia e l’esonero di Luciano Spalletti, la qualificazione al Mondiale 2026 appare sempre più a rischio. Questa sera, contro la Moldova, sarà l’ultima partita per Spalletti sulla panchina della Nazionale, prima del probabile arrivo di Claudio Ranieri.
Obiettivo vittoria larga: conta anche la differenza reti
Il match contro la Moldova non ammette errori. Vincere è obbligatorio, ma non basta: l’Italia dovrà segnare il maggior numero di gol possibile. Il motivo è semplice: in caso di parità di punti con la Norvegia, a fare la differenza sarà la differenza reti generale, non gli scontri diretti.
La classifica del Gruppo I è impietosa: la Norvegia è già a 9 punti, a punteggio pieno, mentre l’Italia è ancora ferma a 0, avendo disputato e perso solo una partita.
Serve un filotto di vittorie (e goleade)
Da qui a metà novembre, gli Azzurri dovranno vincere tutte le partite rimanenti, con lo scontro diretto finale contro la Norvegia in casa. Guardando agli avversari del girone – Israele, Moldova, Estonia – è plausibile che anche la Norvegia possa vincere tutte le gare restanti.
Se entrambe le squadre arrivassero a 21 punti, tutto si deciderebbe sulla differenza reti. Attualmente, la Norvegia è a +10, mentre l’Italia è a -3: un divario di 13 gol da colmare.
Il tempo stringe: ogni partita deve essere una goleada
A partire da oggi, ogni incontro dovrà essere giocato con l’obiettivo di segnare il più possibile. La vittoria non è più sufficiente: bisogna convincere e travolgere gli avversari. Contro la Moldova e nelle successive gare, ogni rete sarà cruciale per restare in corsa.
Il rischio playoff e le ultime chance
Se l’Italia non dovesse qualificarsi direttamente, resta l’ultima possibilità dei playoff. A questo accederanno le dodici seconde classificate dei gironi, con otto teste di serie, più quattro squadre dalla Nations League. Ma sperare nei playoff non è una strategia, è un’ultima spiaggia.
L’Italia non può permettersi di fallire ancora: dopo due Mondiali mancati, un terzo sarebbe una catastrofe sportiva. La corsa per la qualificazione riparte da stasera. E sarà senza margini d’errore.

