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Ravenna, incassa la pensione della madre morta per 10 anni: denunciata una donna

Pubblicato il 19 Agosto 2025

La scoperta della Guardia di Finanza

Per un decennio ha riscosso la pensione sociale di anzianità della madre, deceduta nel novembre 2015, per un totale di circa 120mila euro. La protagonista della vicenda è una 66enne residente nel Ravennate, denunciata a piede libero dalla Guardia di Finanza con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le indagini, avviate dopo la segnalazione dell’Inps e coordinate dalla Procura di Ravenna, hanno permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento.

Il meccanismo della truffa

Secondo gli inquirenti, la donna prelevava regolarmente gli accrediti pensionistici, che continuavano a essere versati dall’ente previdenziale sul conto cointestato con la madre, grazie all’assenza di comunicazioni sul decesso.

Gli accertamenti hanno inoltre fatto emergere la presentazione di false certificazioni di esistenza in vita della madre, che in realtà era sepolta in Marocco, suo Paese d’origine.

Sequestrati beni e conti

Attraverso l’incrocio dei dati anagrafici e dei flussi bancari, è stato possibile calcolare l’ammontare delle somme indebitamente percepite: 120mila euro.

Il Tribunale di Ravenna ha quindi disposto un sequestro preventivo per recuperare le somme sottratte, comprendente denaro e una Mercedes intestata all’indagata.

Le conseguenze penali

La normativa italiana prevede pene severe per simili condotte:

  • la truffa ai danni dello Stato comporta la reclusione da 1 a 5 anni e una multa da 309 a 1.549 euro;
  • la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.) prevede una pena più pesante, con reclusione da 2 a 7 anni e procedibilità d’ufficio, qualora il reato riguardi contributi, mutui, finanziamenti o sovvenzioni pubbliche.

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