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Re Carlo, il primo discorso: “Cara, adorata Mamma, servirò i sudditi come te” (VIDEO)

Pubblicato il 9 Settembre 2022

Carlo ha pronunciato oggi, poco più di 24 ore dopo la morte della madre, la regina Elisabetta II, il suo primo discorso da re.

Nel discorso, trasmesso ai sudditi alle 17 ore locali (le 19, in Italia), Re Carlo III ha ricordato la madre, per la quale il Paese è entrato in lutto; ha parlato dei figli, William (l’erede al trono) e Harry; e ha promesso di “essere al servizio” dei suoi sudditi “per tutta la vita”, come la sua “adorata mamma”.

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Nel solco di Elisabetta: re Carlo, nel suo primo discorso ai sudditi, ha fermamente indicato che condurrà la monarchia nella direzione indicata da sua madre, che ha saputo coniugare tradizione e progresso.

E ha richiamato e fatta propria la promessa di Elisabetta 21enne, che giurò di dedicare la sua vita al servizio dei suoi popoli:

“Dovunque voi possiate vivere nel Regno Unito, o nei regni e territori nel mondo, e qualunque siano il vostro retroterra e il vostro credo, prometto di servirvi con lealtà, rispetto e amore”, ha proclamato il nuovo sovrano.

Buona parte del suo discorso è stato un tributo alla regina defunta e alla madre scomparsa: ma Carlo ha dato anche indicazioni importanti per il futuro.

Ha ricordato che quando Elisabetta salì al trono, la Gran Bretagna viveva ancora “in base alle convenzioni dei tempi passati”, mentre nei successivi 70 anni è diventata “una società di molte culture e molte fedi”. E tuttavia “i nostri valori sono rimasti, e devono rimanere, costanti”.

Qui è arrivato un passaggio particolarmente significativo del discorso: quando ha ricordato la “particolare relazione e responsabilità del sovrano verso la Chiesa d’Inghilterra, la Chiesa nella quale la mia propria fede è profondamente radicata”.

Un segno che, accanto al rispetto per il pluralismo che caratterizza il Regno Unito, re Carlo non intende abdicare al suo ruolo di sovrano cristiano, dal quale in ultima analisi deriva il suo diritto divino a regnare.

E un altro momento importante è stato quello politico: come la madre, il nuovo re ha promesso di “rispettare i principi costituzionali al cuore della nostra nazione”. Un modo per fugare i dubbi di volersi intromettere nelle faccende di governo, dopo 70 anni di totale neutralità da parte di Elisabetta: certo, Carlo non rinuncerà alla sua prerogativa di “consigliare” i primi ministri, ma vorrà evitare di prestare il fianco all’accusa di essere un “re impiccione”.

La parte finale del discorso è stata dedicata ai familiari e al ruolo che svolgeranno. In primo luogo Camilla, per la quale è stato confermato il rango di regina consorte, “in riconoscimento del suo leale servizio pubblico”.

Mentre una sorpresa è stata la nomina immediata del figlio William a principe di Galles: il titolo non è automatico e si riteneva che sarebbe passato un po’ di tempo (come era stato per Carlo) prima dell’ufficializzazione. Un segnale che il nuovo re vuole il figlio al suo fianco fin dal primo momento, una sorta di “vice-re” di fatto.

E non è mancata una menzione per Harry e Meghan, verso i quali il sovrano ha espresso il suo «amore», ma ha aggiunto che “continuano a costruire la loro vita oltremare”: segno che al momento non è in vista un loro ritorno in patria e dunque una riconciliazione col resto della famiglia reale.

La conclusione del discorso è stata un toccante omaggio alla “cara Mamma”, che ha ringraziato un’ultima volta per “l’amore e la devozione alla nostra famiglia e alla famiglia di nazioni che hai servito così diligentemente tutti questi anni”.

“Possano schiere di angeli accompagnarti col canto al tuo riposo”, ha concluso il re con emozione.