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Referendum 8-9 Giugno: cosa sanno gli italiani e quanti andranno a votare

Pubblicato il 17 Maggio 2025

Scarsa consapevolezza sul voto imminente

A pochi giorni dal referendum dell’8 e 9 giugno, che affronterà temi cruciali come cittadinanza e diritti sul lavoro, la consapevolezza degli italiani è ancora sorprendentemente bassa. Solo il 52% della popolazione si considera informata sul contenuto dei quesiti. Secondo un sondaggio condotto da Demos per Repubblica, il 9% degli italiani non sa nemmeno che si voterà, mentre un altro 39% è a conoscenza del voto, ma ignora i contenuti.

Un referendum ‘ostacolato’ dal silenzio politico e mediatico

I cinque quesiti referendari, che toccano punti sensibili come precariato, subappalti e cittadinanza, sono da tempo oggetto di tensioni politiche. Tuttavia, il dibattito si è concentrato più sull’opportunità di votare che sul merito delle proposte. Il centrodestra ha apertamente invitato all’astensione, con il sostegno anche di figure istituzionali come il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Le opposizioni, insieme alla Cgil, hanno reagito annunciando una manifestazione a Roma il 19 maggio, anche in risposta alla scarsa copertura mediatica garantita dalla Rai.

Affluenza prevista: un ostacolo difficile da superare

Perché il referendum sia valido, è necessario il raggiungimento del quorum del 50% + 1 degli elettori. Tuttavia, i dati attuali sull’intenzione di voto sono scoraggianti. Secondo Ipsos (10 maggio), l’affluenza stimata è compresa tra il 32% e il 38%. Un altro sondaggio, condotto da Swg il 13 maggio, ha dato risultati simili: tra il 32% e il 36% degli italiani ha dichiarato l’intenzione di recarsi alle urne.

Questo significa che, per rendere valida la consultazione, i promotori del referendum dovranno riuscire a mobilitare almeno un ulteriore 10-20% dell’elettorato nelle prossime settimane.

I quesiti in sintesi: cosa propone il referendum

1. Cittadinanza

Si propone di ridurre da dieci a cinque anni il tempo necessario per ottenere la cittadinanza italiana per i residenti stranieri.

2. Jobs Act e articolo 18

Un quesito mira a ripristinare il reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa, cancellando una parte del Jobs Act.

3. Risarcimenti nelle piccole imprese

Si chiede un aumento del risarcimento per i lavoratori ingiustamente licenziati dalle imprese con meno di 15 dipendenti.

4. Contratti a termine

Il referendum propone di rendere obbligatoria la motivazione dei contratti a tempo determinato fin dall’inizio, per contrastare l’uso indiscriminato di contratti precari.

5. Responsabilità nei subappalti

Si vuole aumentare la responsabilità delle aziende committenti nei cantieri, impedendo che possano scaricare ogni onere sui subappaltatori, e rafforzare così la tutela dei lavoratori.

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