Pubblicato il 10 Ottobre 2025
Secondo la stima di Osapp, l’organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, sono almeno 200 i detenuti trasferiti dal carcere di Regina Coeli dopo il cedimento di una porzione di volta. Il numero è provvisorio e potrà essere aggiornato. L’episodio, avvenuto in uno dei penitenziari di Roma, viene descritto come una tragedia evitata per poco.
Il crollo nella seconda rotonda, nessun ferito
Giovedì, nella zona della seconda rotonda, circa un metro quadrato di soffitto si è staccato ed è precipitato per venti metri, senza causare feriti. In quell’area transitano abitualmente detenuti e agenti della polizia penitenziaria: in un orario diverso le conseguenze sarebbero potute essere gravi.
Emergenza attivata, area interdetta
Sono scattate le procedure d’emergenza con l’intervento dei vigili del fuoco. La zona è stata delimitata e dichiarata temporaneamente inagibile.
Il vertice del Dap e il governo: «Struttura in sicurezza»
Nel penitenziario si sono recati il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, per valutare i provvedimenti necessari e urgenti, e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Quest’ultimo ha riferito che la cupola della seconda rotonda è crollata per una tarmatura delle travi interne, già indebolite dall’umidità e non rilevabile, assicurando che «il carcere è in sicurezza sotto tutti i profili».
Rocca: «Carcere obsoleto, va chiuso»
Più netto il giudizio del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che durante un sopralluogo ha definito Regina Coeli un carcere obsoleto da chiudere.
La garante: «Un sistema che implode»
Per Valentina Calderone, garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Roma, il crollo è la «perfetta rappresentazione di un carcere che implode tra indifferenza e illegalità, ferocia e connivenza».
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