Pubblicato il 4 Aprile 2025
Un gesto inaspettato, forse spinto dal rimorso o dalla consapevolezza delle conseguenze, ha chiuso con un lieto fine una vicenda che aveva scosso l’opinione pubblica. Una coppia si è presentata spontaneamente al Commissariato di Polizia di Sora per restituire la somma di 7.350 euro, ovvero i soldi sottratti lo scorso 23 marzo all’interno di un megastore. Il denaro era destinato alle cure mediche di una bambina malata, figlia della vittima del furto.
Il ritorno della speranza: la consegna dei contanti al Commissariato
Nel pomeriggio di ieri, marito e moglie si sono costituiti, ammettendo il furto e restituendo l’intera somma. I due, riconosciuti grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza, hanno scelto di farsi avanti dopo aver appreso, tramite i social e gli organi di stampa, che il denaro sottratto era destinato a spese sanitarie per una minore.
La scena che si è svolta questa mattina al Commissariato di via Firenze è stata intensa: l’ispettore Federico Vitale ha aperto un foglio di carta contenente la somma restituita di fronte ai genitori della bambina. L’emozione della famiglia, riavuta quella somma essenziale, ha commosso anche gli agenti presenti.
Il racconto dei genitori: “La notizia ha fatto la differenza”
«Quando abbiamo letto che la notizia era circolata, abbiamo capito che c’era speranza. Siamo grati alla Polizia di Stato, che ci è stata accanto senza mai farci sentire soli», ha dichiarato la madre della piccola, visibilmente commossa. La donna ha spiegato come la tempestiva denuncia e il lavoro degli agenti abbiano permesso di identificare la responsabile tramite i video delle telecamere del negozio.
La somma recuperata è stata immediatamente restituita all’amico di famiglia che aveva prestato i soldi in un momento difficile, permettendo alla famiglia di affrontare le costose terapie. Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche all’avvocato Augusto Casinelli, per la sua disponibilità e il suo supporto umano e professionale.
Le indagini e le implicazioni legali
La Polizia ha confermato che la coppia si è presentata spontaneamente, riconsegnando il denaro e raccontando quanto accaduto. Adesso sarà compito della Procura valutare se applicare il principio del cosiddetto “recesso attivo”, che potrebbe incidere sull’eventuale procedimento penale, attenuando le responsabilità.

