Pubblicato il 21 Novembre 2024
Colpo di scena nel caso di Riccardo Branchini, il 19enne scomparso da Acqualagna, in provincia di Pesaro e Urbino, ormai da diverse settimane. Nella sua camera sarebbe stato ritrovato un biglietto di circa 10 righe, forse una lettera d’addio che ha spinto gli inquirenti ad aprire un fascicolo per istigazione al suicidio. Tuttavia al momento non è stato trovato ancora il corpo del ragazzo. Il biglietto, come spiegato dalla trasmissione “Chi l’ha visto”, sarebbe stato trovato dal cugino del ragazzo scomparso lo scorso 13 ottobre.
Il ritrovamento della lettera
La zia del giovane alla trasmissione Rai ha riferito che il cugino stava assistendo i carabinieri durante il sopralluogo in casa e, in camera da letto, avrebbe notato un foglio strappato appoggiato sopra una lettera che sembrava scritta a mano. Come raccontato dalla zia, il cugino ha preso la lettera ma non l’ha letta e l’ha subito consegnata ai militari. A quanto pare si sarebbe trattato di una lettera breve, di poche righe, ma neanche i familiari al momento conoscono il contenuto di quel biglietto. Forse una lettera d’addio per annunciare il suo suicidio? Al momento è solo un’ipotesi e bisogna attendere la conclusione delle indagini per avere risposte certe, anche perché ci sono molti punti oscuri sui quali va fatta piena luce.
Il caso di Riccardo Branchini
Il 13 ottobre Riccardo si trovava ad Urbino con un amico, con il quale era andato a donare il sangue, poi aveva trascorso il pomeriggio in compagnia di alcuni ex compagni delle scuole medie. L’amico ha rivelato che Riccardo, poco prima di tornare a casa, era piuttosto inquieto: non sapeva se tornare a casa per cena o se rimanere. “Alla fine aveva deciso di rimanere e venire a cena con noi” – ha detto il giovane amico.
Dopo cena Riccardo era poi tornato a casa verso le 23:35 e aveva scritto alla madre del suo arrivo. Poco dopo aveva bussato alla sua porta l’amico Davide, per prendersi il borsone. Poi, come riferito dal custode della diga di Furlo, l’auto del 19enne sarebbe arrivata in prossimità del faro verso le 2:30 di notte, anche se la casa del ragazzo non dista molto. Resta un buco di un’ora, tra l’1:30 e le 2:30, durante il quale non si sa cos’è successo. Resta da capire dove possa essere andato Riccardo in quel lasso di tempo e se abbia incontrato qualcuno.
Nella sua auto sono stati ritrovati il mattino dopo i suoi effetti personali, cioè una cintura sul sedile del guidatore, gli occhiali e un taccuino.
La disperazione della famiglia: “Svuotate la diga”
La famiglia è disperata e chiede lo svuotamento della diga. La mamma di Riccardo, intervenuta anche lei ai microfoni della trasmissione della Rai, ha detto di essere una mamma e in quanto tale vuole avere la certezza che il figlio non sia in quella diga.

