Pubblicato il 28 Dicembre 2025
Il Senato ha approvato definitivamente la riforma della Corte dei Conti e delle regole sul danno erariale, introducendo misure significative per la responsabilità dei pubblici ufficiali.
Danno erariale: ampliamento dei casi
La riforma stabilisce che il danno erariale può essere richiesto non solo per atti compiuti con dolo, ma anche in caso di colpa grave, definita in modo restrittivo. Rientrano nella colpa grave solo i casi in cui si verifica:
- Violazione manifesta delle norme di diritto applicabili
- Travisamento dei fatti
- Affermazione o negazione di un fatto chiaramente escluso dagli atti
Gli atti compiuti con grave negligenza non rientrano più nella colpa grave.
Limiti e sconti sul risarcimento
In caso di condanna, l’importo del risarcimento non potrà superare il 30% del danno accertato e comunque non oltre il doppio della retribuzione lorda annuale del pubblico ufficiale condannato.
Sospensione dalla gestione di risorse pubbliche
Nei casi più gravi, il giudice contabile potrà disporre la sospensione del funzionario dalla gestione delle risorse pubbliche per un periodo compreso tra sei mesi e tre anni.
Assicurazione obbligatoria
Chiunque assuma incarichi legati alla gestione di risorse pubbliche dovrà essere coperto da assicurazione obbligatoria.
Buona fede degli organi politici
Per gli atti degli uffici tecnici, la responsabilità non si estende agli organi politici (sindaci, assessori), la cui buona fede è presunta, salvo dimostrazione del contrario.
Silenzio-assenso sui controlli
Gli appalti sopra soglia UE e i contratti legati al PNRR sono sottoposti a controllo preventivo di legittimità. Se la Corte dei Conti non risponde entro 30 giorni (prorogabili fino a 90), l’atto si considera approvato, escludendo la responsabilità erariale.
Competenze consultive
Le amministrazioni centrali e periferiche possono richiedere alla Corte pareri su questioni giuridiche relative al PNRR di valore non inferiore a un milione di euro. Una volta ricevuto il parere, viene esclusa la colpa grave.
Riordino della Corte dei Conti
Il Governo ha 12 mesi di tempo per adottare decreti legislativi finalizzati al riordino e alla riorganizzazione delle funzioni della Corte dei Conti. Fonte: Ansa

