Pubblicato il 30 Ottobre 2025
Indagini dei Carabinieri tra Riposto, Mascali e Calatabiano
I Carabinieri della Stazione di Riposto, con il supporto dei colleghi di Mascali e Calatabiano, hanno concluso due distinte attività investigative che hanno portato alla denuncia in stato di libertà di due cittadini egiziani, rispettivamente di 20 e 25 anni, entrambi residenti nell’area di Riposto.
I due sono accusati dei reati di simulazione di reato e procurato allarme, ferma restando la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
Il primo episodio: una falsa aggressione
Il primo caso risale alla notte del 10 agosto scorso, quando un giovane egiziano aveva denunciato di essere stato aggredito e ferito con un’arma da taglio da alcune persone che, a suo dire, volevano costringerlo a spacciare droga.
Le indagini, avviate immediatamente dai militari, si sono basate su testimonianze e filmati di videosorveglianza, dai quali è emersa una verità ben diversa: la ferita al braccio sinistro era autoinflitta e l’aggressione mai avvenuta. Il giovane aveva quindi inventato l’intera vicenda, accusando falsamente un’altra persona.
Il secondo episodio: finto sequestro di persona
Il secondo caso è avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 settembre, quando i Carabinieri sono intervenuti a seguito di una segnalazione riguardante un presunto sequestro di persona ai danni di una donna di Fiumefreddo di Sicilia.
Le indagini hanno però chiarito che la donna si era allontanata volontariamente da casa per incontrare un cittadino egiziano con cui aveva una relazione sentimentale. Nessun sequestro, dunque: la denuncia era priva di ogni fondamento.
Le conseguenze
Gli accertamenti hanno permesso di stabilire che entrambi gli episodi hanno causato ingiustificato allarme nella comunità locale, oltre a uno spreco di risorse operative e investigative.
Sulla base degli elementi raccolti – che dovranno essere verificati in sede giudiziaria – i due cittadini egiziani sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria.

