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Pensioni

Riscatto della laurea a costo ridotto: la proposta che può cambiare la pensione (ma non per tutti)

Pubblicato il 22 Settembre 2025

Oggi riscattare la laurea è un lusso

Riscattare gli anni di università per anticipare la pensione resta, al momento, un privilegio per pochi.
Oggi il riscatto di un percorso quinquennale può costare circa 30mila euro, una cifra che scoraggia la maggior parte dei lavoratori.

La proposta: 900 euro l’anno per il comparto istruzione e ricerca

Il disegno di legge S.1413, presentato dalla senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo, prevede un taglio drastico dei costi per il personale della scuola e della ricerca.

  • 900 euro per ogni anno di studi
  • 4.500 euro complessivi per cinque anni

L’obiettivo è permettere al personale di andare in pensione attorno ai 60 anni, contrastare il burnout e favorire il ricambio generazionale in un comparto caratterizzato da età media elevata e precariato.

Come cambierebbe il calcolo

Il disegno di legge propone di ridurre l’aliquota di computo al 5%, abbassando così l’onere da oltre 6.000 euro a poco più di 900 euro per anno di corso.
La misura si applicherebbe anche a personale a tempo determinato o momentaneamente non occupato, purché appartenente al settore istruzione e ricerca.

Turn over e sostenibilità dei conti

L’iniziativa nasce anche dalla petizione promossa da Anief, che ha superato 120mila firme per chiedere il pensionamento a 60 anni e il riscatto gratuito o agevolato degli anni universitari.
Il ddl non modifica l’età pensionabile ordinaria, che nel biennio 2025-2026 resta a 67 anni con almeno 20 anni di contributi, ma punta a facilitare il raggiungimento dei requisiti contributivi per chi vuole lasciare il lavoro prima.

Il nodo è la sostenibilità economica: l’abbattimento del costo renderebbe il riscatto accessibile a molti più lavoratori, ma potrebbe ridurre le entrate contributive. La relazione del ddl giudica il sistema sostenibile, ma l’impatto reale dipenderà da adesioni, uscite e sostituzioni.

Chi può chiedere il riscatto

Per accedere valgono le regole generali Inps:

  • Titolo conseguito e periodi non già coperti da contributi
  • Solo la durata legale del corso (anni fuori corso esclusi)
  • Titoli esteri ammessi se riconosciuti dal ministero dell’Università

Sono riscattabili:

  • Lauree triennali, magistrali, quinquennali e specialistiche
  • Diplomi universitari di 2–3 anni
  • Dottorati di ricerca e diplomi di specializzazione
  • Titoli 3+2 (L e LM)
  • Diplomi ITS Academy riconosciuti
  • Corsi AFAM (diploma accademico I e II livello, specializzazione, ricerca)

È possibile anche il riscatto per inoccupati, con i genitori che possono pagare per i figli beneficiando di agevolazioni fiscali.

Conviene davvero?

La convenienza è soggettiva:

  • Se si va in pensione alla stessa età, il riscatto aumenta l’assegno grazie ai contributi aggiuntivi.
  • Se si anticipa l’uscita, l’assegno può ridursi proporzionalmente.

Con l’attuale riscatto agevolato il costo è di 6.123,15 euro per anno (dato 2025). Con la proposta Bucalo, 900 euro annui potrebbero rappresentare una svolta importante per chi lavora nella scuola e nella ricerca, favorendo ricambio generazionale e stabilità del sistema senza gravare eccessivamente sulle finanze pubbliche.

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