Pubblicato il 11 Luglio 2025
L’episodio l’8 luglio, il video fa il giro dei social
Un caso che ha diviso l’opinione pubblica si è verificato lo scorso 8 luglio a Vigo, in Spagna, dove un ristoratore ha cacciato un gruppo di turisti israeliani al grido di “Palestina libera”. La vicenda, denunciata come episodio di antisemitismo, è esplosa dopo la pubblicazione del video sui social da parte dello stesso proprietario del locale.
Il video: insulti e accuse gravi
Nel filmato, diventato rapidamente virale, si vede l’uomo — titolare di tre ristoranti nella città galiziana — ritirare i piatti già serviti ai clienti israeliani. “Clienti, grazie. Fuori da qui. Uccidete i palestinesi, andate a mangiare a Gaza. A Gaza c’è una birra buona”, dice mentre li riprende. Poi le frasi si fanno ancora più violente:
“Ebrei figli di puttana, uccidono le persone e vengono qui in vacanza”.
Infine, mentre i turisti si allontanano, urla: “Viva la Palestina libera”.
Il video ha subito scatenato un’ondata di reazioni contrastanti: alcuni utenti hanno appoggiato il ristoratore, mentre altri hanno condannato con fermezza il gesto, definendolo una discriminazione su base etnica.
La sua versione: “Mi hanno provocato”
Intervistato da La Voz de Galicia, il ristoratore ha raccontato una versione differente, sostenendo di aver reagito solo dopo una presunta provocazione. A suo dire, il gruppo di turisti aveva ordinato piatti vegetariani, ma avrebbe contestato insistentemente la presenza di carne, insinuando errori nella preparazione.
“Ho detto loro di calmarsi, che il cibo era vegetariano, ma continuavano a insistere”, spiega l’imprenditore. A quel punto, avrebbe chiesto se fossero turchi. La risposta è stata: “Siamo israeliani”. È in quel momento che, secondo la sua ricostruzione, la situazione sarebbe degenerata.
Le bandiere libanesi e l’accusa di pregiudizio
Il ristoratore ha inoltre dichiarato che i turisti lo avrebbero trattato male sin dall’inizio, probabilmente a causa delle bandiere libanesi esposte all’esterno del locale e della presenza di piatti arabi nel menù.
“Hanno avuto un atteggiamento ostile fin da subito, credo per motivi politici e culturali”, ha detto.
Una polemica che divide
L’episodio ha riacceso il dibattito sull’uso politico degli spazi pubblici e sulla libertà di espressione, ma anche sui limiti da non superare quando si parla di identità e conflitti internazionali. Resta però il fatto che, in questo caso, le parole offensive rivolte ai turisti israeliani hanno scatenato una bufera mediatica che probabilmente avrà conseguenze legali e d’immagine.

