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Maltrattamenti in famiglia e accuse di riti voodoo: sotto inchiesta un ex catechista. Il procedimento presso il Tribunale di Latina

Maltrattamenti in famiglia e accuse di pratiche voodoo coinvolgono un catechista di 61 anni. La difesa ha chiesto un incidente probatorio per ascoltare le testimonianze delle vittime, mentre l’uomo nega le accuse di violenza

Pubblicato il 22 Maggio 2025

Un nuovo capitolo si aggiunge al delicato caso di maltrattamenti in famiglia che ha portato sotto inchiesta un catechista di origine straniera di 61 anni, accusato dalla sua ex moglie di aver praticato riti voodoo all’interno della loro casa. La vicenda, che sta suscitando ampio interesse, ha visto recentemente la richiesta da parte della difesa di un incidente probatorio per ascoltare le parti offese, tra cui proprio l’ex coniuge dell’uomo. Questo passaggio risulta cruciale per la validità delle testimonianze in vista di un futuro processo.

L’indagine e la difesa dell’indagato

Il 61enne, in passato impegnato anche nell’accoglienza di stranieri, si trova al centro di un’inchiesta che riguarda episodi di violenza psicologica e fisica accaduti in un appartamento nel centro di Latina. Secondo la denuncia della donna, gli abusi sarebbero stati accompagnati dalla paura di rituali voodoo praticati dal marito. Nonostante le accuse, durante l’interrogatorio, l’uomo ha negato di aver praticato i riti occulti contro la moglie e i figli, tra cui due minori, uno dei quali disabile. Al contrario, il catechista ha accusato la sua ex di essere lei la persona che eseguiva tali rituali.

La testimonianza della donna e le accuse di violenza

La parte offesa, nel suo racconto, ha descritto scene di violenza fisica e verbale, con minacce gravi come «Ti ammazzo, ti butto giù dal balcone». Inoltre, la donna ha riferito di essere stata ripetutamente minacciata e ha evidenziato un ambiente domestico caratterizzato da tensione e paura. L’uomo ha confermato di aver dato uno schiaffo al figlio maggiore, ma ha sostenuto che la reazione violenta fosse una risposta a un’aggressione ricevuta dopo che il ragazzo era tornato a casa tardi.

La richiesta della difesa e il futuro processo

Gli avvocati Massimo Frisetti e Marco Nardecchia, legali dell’indagato, hanno chiesto l’incidente probatorio al fine di raccogliere testimonianze che possano essere utilizzate durante il futuro processo, con l’intento di smentire le accuse attraverso documenti e materiali presentati in fase preliminare. Sarà ora il giudice per le indagini preliminari a decidere se accogliere l’istanza, con l’obiettivo di fare chiarezza su un caso che coinvolge gravi accuse di violenza domestica.

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