Pubblicato il 13 Giugno 2023
Nilla Fischer, giocatrice di calcio e a lungo pilastro della Nazionale svedese femminile, ha raccontato nella sua autobiografia un episodio scioccante che risale ai Mondiali del 2011, quando lei e le sue compagne di squadra furono costrette a sottoporsi ad un esami piuttosto umiliante.
“Ci abbassammo i pantaloni per dimostrare di essere donne” – le rivelazioni choc della calciatrice
In prossimità dei Mondiali 2011 in Germania le Nazionali della Nigeria, del Sudafrica e del Ghana protestarono in maniera vibrante poiché, secondo loro, tra le fila della Guinea Equatoriale c’erano anche degli uomini.
Le giocatrici svedesi furono quindi costrette a mostrare i loro genitali durante un esame condotto da una fisioterapista donna, ma al cospetto di un dottore che era lì presente.
La stessa Fischer ha raccontato un’altra richiesta a dir poco bizzarra che fu avanzata alle giocatrici: “Ci è stato detto che non avremmo dovuto raderci ‘laggiù’ per alcuni giorni e poi avremmo mostrato i genitali al dottore. Nessuno capì la cosa della rasatura, ma facemmo quello che ci venne detto e pensammo: ‘Come siamo arrivati a questo? Perché siamo costrette a farlo ora, ci devono essere altri modi per farlo. Dovremmo rifiutare?'”.
Alcune ragazze temevano di essere escluse, quindi tutte accettarono:” Allo stesso tempo nessuno voleva mettere a repentaglio l’opportunità di giocare un Mondiale – ha rivelato la calciatrice – dovevamo solo fare quella me**a, non importava quanto sia stato deviato e umiliante”.
La Fischer a 38 anni continua a giocare in patria nel Linkopings, ma l’anno scorso si è ritirata dalla Nazionale svedese di cui per anni è stato un vero pilastro.
L’intervista di Nilla Fischer
La Fischer, in un’intervista al quotidiano svedese Aftonbladet, ha fornito una descrizione ancora più dettagliata di quanto successo: “Capii cosa dovevo fare e abbassai rapidamente i pantaloni da allenamento e la biancheria intima. La fisioterapista annuì e disse sì, poi guardò il dottore in piedi con le spalle alla porta.
Prese nota e proseguì nel corridoio per bussare alla porta accanto. Tutti i membri della squadra furono controllati e al termine dei controlli il medico della Nazionale poté firmare il documento che attestava che tutte le calciatrici svedesi erano donne”.
La Fischer ha ammesso di essersi sentita molto in imbarazzo e resta indubbiamente un mistero perché le calciatrici svedesi siano state sottoposte a controlli così invasivi e umilianti, considerando che da tempo ci sono test con tamponi per bocca che consentono facilmente di stabilire se si tratti di un uomo o una donna

