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La scioccante rivelazione di Donatella Rettore “a ruota libera”: “Ecco cosa ho fatto una volta”

Pubblicato il 8 Maggio 2023

Donatella Rettore la scorsa domenica è stata ospite del programma “Da noi… a ruota libera”, in onda su Rai 1, dove ha rilasciato un’intervista a Francesca Fialdini. La cantante, sfoggiando un elegante tailleur bianco con collant velati e guanti neri di nylon, restando fedele al nome del programma si è lasciata andare “a ruota libera” parlando un po’ di tutto, della sua vita privata, della sua carriera e anche delle sue paure più recondite.

Donatella Rettore: “Sarò sempre una numero due”

Donatella Rettore si schermisce e si bea del fatto di essere un’eterna seconda: “Io sono sempre stata la numero due, raramente sono arrivata prima. Per una manciata di secondi, anche solo per un attimo, sono sempre stata la seconda, mi sono abituata…anche a scuola, nello sport… meglio seconda che ultima”.

Pur essendo una delle cantanti più longeve sul panorama della musica italiana, non si reputa famosa e spiega anche il perché: “Non mi sento una donna di successo perché non bisogna mai sentirsi arrivati. Se mi sentissi così avrei già chiuso il capitolo, richiuso il libro. Io sono una provinciale, un’eterna dilettante, è questo il bello, perché tutte le volte è una sorpresa, tutte le volte è uno studio, sennò che noia!”.

Gli attacchi di panico e la voglia di maternità

Il discorso si sposta poi su argomenti più privati e personali, come i disturbi di attacchi di panico di cui ha sofferta per un certo periodo della sua vita. L’artista spiega come questa incontrollabile paura ha avuto ripercussioni anche sulla sua vita: “Ho sofferto di attacchi di panico, una volta ho anche fermato un aereo prima del decollo”, per poi sottolineare l’importanza di saper gestire le proprie emozioni e di prendersi cura della propria salute mentale.

Nonostante l’età non proprio verdissima, la Rettore non ha ancora perso il suo senso di maternità: “Io mi sento chioccissima devo nutrire i giovani cantanti, che sento come figli, perché tanti sono bravi e hanno bisogno di una spinta, di un palco, perché se lo meritano”.