Pubblicato il 16 Ottobre 2025
Approvazione imminente e soddisfazione di Salvini
La Rottamazione Quinquies è ufficialmente confermata nella manovra economica 2026, che sarà approvata domani dal Consiglio dei Ministri.
Il principale sostenitore della misura, Matteo Salvini, ha espresso la propria soddisfazione dichiarando:
“Come promesso, finalmente arriva la rottamazione definitiva di tutte le cartelle esattoriali emesse fino al 31 dicembre 2023. Vale per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi ma, per motivi personali o esterni – come Covid, malattie, fallimenti o difficoltà familiari – non è riuscito a saldare i propri debiti.”
Secondo il leader della Lega, si tratta di un passo decisivo per alleggerire la pressione fiscale e restituire serenità a milioni di contribuenti in difficoltà.
Durata e modalità di pagamento
La nuova rottamazione non durerà dieci anni come ipotizzato in precedenza, ma sarà spalmata su un massimo di nove anni con rate uguali e senza acconto iniziale, secondo la proposta leghista.
Salvini ha aggiunto:
“Rate uguali, nessun acconto, nove anni di tempo e zero sanzioni. Per 15 milioni di italiani torna la possibilità di lavorare, pagare e guardare al futuro con fiducia.”
Le caratteristiche principali della misura
Secondo le anticipazioni de Il Sole 24 Ore, la nuova versione della rottamazione prevede:
- Rata minima di 100 euro, per evitare micropagamenti che renderebbero l’operazione poco efficiente.
- Durata massima di 54 rate bimestrali (9 anni), ma con piani più brevi per debiti inferiori a 5.000 euro.
- Esclusione dei recidivi, cioè di coloro che hanno aderito a precedenti rottamazioni senza completarle.
- Esclusione di tributi locali e multe, che non rientrano nella misura.
Il nodo dell’acconto iniziale
Nonostante le dichiarazioni di Salvini, la questione dell’acconto iniziale resta ancora incerta.
I tecnici del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) spingono infatti per introdurre un pagamento anticipato del 5% del debito complessivo, per ridurre il rischio di adesioni “strategiche” da parte di chi vuole soltanto evitare pignoramenti o fermi amministrativi.
Questa proposta nasce dall’esperienza delle precedenti quattro rottamazioni, che hanno portato all’incasso solo del 41% dei debiti complessivi, con una perdita per l’erario di 48 miliardi di euro.
Tuttavia, l’introduzione di un acconto potrebbe scoraggiare molti contribuenti dal partecipare alla nuova sanatoria.
Un esempio pratico
Secondo le simulazioni riportate dal quotidiano economico, con un debito di 3.000 euro, l’applicazione di un acconto del 5% (150 euro) e una rata minima di 100 euro porterebbe alla creazione di un piano di 30 rate.
La decisione definitiva su questo punto sarà presa nelle prossime ore, durante l’approvazione della manovra.

