Pubblicato il 20 Ottobre 2025
Il leader della Lega contro gli istituti di credito
“O così o andrà peggio.” Con queste parole Matteo Salvini torna a lanciare un messaggio duro alle banche italiane, chiamate – secondo quanto previsto nella Legge di Bilancio – a versare un contributo straordinario e strutturale a sostegno delle finanze pubbliche.
Il vicepremier e leader della Lega definisce “incredibile” che gli istituti di credito “si lamentino” per una misura che considera “doverosa e ragionevole”, destinata a rafforzare la sanità pubblica e a sostenere la pace fiscale.
“Se si lamentano, il contributo salirà”
Durante il suo intervento al XVI Forum nazionale dei giovani imprenditori di Confcommercio a Milano, Salvini ha lanciato un avvertimento diretto:
“Se si lamentano, non sono cinque ma sei o sette i miliardi di contributo delle banche alla manovra. Tutti possono piangere, tranne le banche italiane: è una cosa che non si può sentire.”
Il leader leghista ha sottolineato che, a fronte di utili complessivi per circa 50 miliardi di euro, è “giusto che anche le banche diano un piccolo contributo per aiutare le famiglie e i lavoratori” in un momento economico complesso.
Le critiche all’aumento sugli affitti brevi
Salvini ha poi commentato anche la cedolare secca sugli affitti brevi, prevista in aumento nella nuova manovra:
“Non mi sembra un buon modo di sostenere la domanda interna e l’iniziativa privata.”
Il vicepremier ha comunque lasciato aperta la porta a modifiche durante l’esame parlamentare del testo, ricordando che “il passaggio in Parlamento serve proprio a migliorare la manovra”.
Una linea dura sulle banche, apertura sulle revisioni
Il messaggio del leader della Lega è chiaro: nessuna tolleranza per le proteste del settore bancario, ma spazio di confronto su altre misure della legge di Bilancio, come quella sugli affitti brevi.
Un equilibrio tra rigore verso i grandi profitti e attenzione alla crescita economica interna, che Salvini definisce “l’unica via per sostenere famiglie e imprese italiane”.

