Pubblicato il 21 Ottobre 2025
Eletta con larga maggioranza in Parlamento
Giornata storica in Giappone, dove Sanae Takaichi è stata ufficialmente eletta nuova premier, diventando la prima donna nella storia del Paese a ricoprire questo incarico.
La sua elezione è avvenuta al primo turno di voto grazie al sostegno compatto del Partito Liberal-Democratico (LDP) e dell’alleato Nippon Ishin (JIP). Takaichi ha ottenuto 237 voti, superando nettamente l’ex premier Yoshihiko Noda, fermatosi a 149, su un totale di 465 seggi della Camera bassa del Parlamento.
Dalle primarie al vertice del potere
Conservatrice di lungo corso, Takaichi, 64 anni, aveva già conquistato i riflettori a inizio mese vincendo le primarie del Partito Liberal-Democratico, forza politica che guida il Giappone da decenni quasi senza interruzioni.
La sua ascesa arriva dopo la firma di un accordo di coalizione con il partito Ishin, che le ha spianato la strada verso la carica di primo ministro.
Le sue posizioni economiche e politiche sono già al centro del dibattito: la neo premier ha annunciato tagli alla spesa pubblica per ridurre l’enorme debito nazionale, una scelta che secondo molti osservatori potrebbe minare la fiducia degli investitori. Allo stesso tempo, le sue idee nazionaliste rischiano di inasprire i rapporti con la Cina, con cui Tokyo mantiene da anni una relazione complessa.
Le sfide internazionali e il modello Thatcher
Prima di assumere la guida del governo, Takaichi ha ricoperto gli incarichi di ministro della Sicurezza Economica e degli Interni. Da sempre si dichiara ispirata alla figura di Margaret Thatcher, di cui ammira la determinazione, le convinzioni incrollabili e la capacità di coniugare forza e sensibilità femminile.
La nuova premier dovrà inoltre prepararsi ad accogliere il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in visita ufficiale in Giappone la prossima settimana. Sarà un momento cruciale per riaffermare l’alleanza strategica con Washington.
Un governo senza maggioranza solida
Takaichi subentra all’ex premier Shigeru Ishiba, dimessosi dopo la perdita della maggioranza in entrambe le camere. Il suo primo compito sarà formare il nuovo esecutivo, che verrà poi presentato all’Imperatore del Giappone per la cerimonia ufficiale di insediamento.
La nuova leader dovrà governare senza una maggioranza stabile, cercando alleanze parlamentari trasversali per approvare le leggi chiave. Pur restando parte della coalizione, il partito Ishin non avrà incarichi nel governo e manterrà un ruolo consultivo.
Difesa e politica estera: la svolta militare
Tra le prime mosse della premier ci sarà la revisione dei tre documenti strategici fondamentali per la sicurezza nazionale. L’obiettivo è aumentare le spese militari e rafforzare l’asse con gli Stati Uniti, seguendo la linea già tracciata dai precedenti governi.
Takaichi ha confermato l’impegno a portare il bilancio della difesa oltre il 2% del PIL, dichiarando che il Giappone deve “superare quella soglia prima o poi” per rispondere alle crescenti minacce regionali.
Le nuove spese saranno finanziate attraverso un aumento delle imposte su imprese, redditi e tabacco.
Il suo primo impegno internazionale sarà a fine mese, quando parteciperà al vertice dell’ASEAN in Malesia. Subito dopo, ospiterà Donald Trump a Tokyo, in quello che si preannuncia come il primo test politico di rilievo per la prima premier donna del Giappone.

